Carlo Ancelotti, all’interno del programma “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco”, ha parlato anche del momenti dei rossoneri: “Il Milan di Montella? Ho sensazioni positive, ha intrapreso una politica sui giovani, sugli investimenti moderati e fino adesso sta andando bene. Stanno saltando fuori giocatori interessanti e la classifica sta sorridendo. Lo conosco, era venuto a vedere gli allenamenti al Chelsea, ha delle idee interessanti, è molto innovativo e competente. Gli allenatori italiani stanno facendo molto bene come lui, Simone Inzaghi e Di Francesco. Dove può arrivare il Milan? Spero che possa tornare ad annusare l’aria della Champions. I rischi di una proprietà straniera? Un conto è avere un presidente appassionato e tifoso, un conto è avere una proprietà più legata al business. Ma credo che i risultati possano arrivare in tutti e due i casi. L’importante è che ci sia competenza. Io mi sono trovato bene con tutti anche se c’è differenza tra un presidente che compra una società perché ne è tifoso da uno come Abramovich o allo sceicco del PSG. Ma il Chelsea e il PSG stanno comunque facendo grandissimi risultati”.
“Come vedo il calcio italiano? A livello tecnico non è mai stato male. C’è il periodo che sforna più talenti e il periodo che ne sforna meno. Sposterei l’attenzione sul resto, gli stadi sono vecchi e semi vuoti, mentre in Bundesliga la media degli spettatori è 42 mila a partita. Bayern e Borussia Dortmund fanno 70 mila spettatori in media. Non è colpa delle televisioni che ci sono ovunque il problema è che la gente vuole andare in uno stadio confortevole, senza violenza e dove ci possa divertire. In Italia questo non succede. Che giocatore era Inzaghi? Era un grande attaccante, il migliore che ho incontrato dentro l’area di rigore. Fuori area forse il peggiore ma nei 16 metri era il migliore”.
“Maldini sarebbe utile al Milan? Paolo ha le capacità, le conoscenze e le esperienze. Sarebbe utile al Milan ma da quello che ho capito voleva responsabilità, come è normale che sia per la carriera che ha avuto e per le conoscenze che ha. Lo avrei voluto al Chelsea? La proposta era come assistente tecnico, non direttore sportivo, ma lui decise di prendersi un periodo di pausa. Il più simpatico del Milan quando giocavo? Gullit era molto simpatico, anche perché quando è arrivato viveva in un altro pianeta. Non era abituato ai ritiri e ci prendeva per matti. Anche nelle vigilie delle gare importanti era molto consapevole delle sue capacità. Il giocatore più difficile da sostituire? Non ci sono, quando uno prende una decisione lo sostituisci. Poi c’è la gestione dei giocatori cambiati che poi il giorno dopo chiedevano spiegazioni. Quello più difficile da gestire e che chiedeva più spiegazioni era Seedorf”, conclude Ancelotti.