Umberto Zapelloni, vicedirettore de La Gazzetta dello Sport, è intervenuto sull’edizione odierna della rosea analizzando il caso Maldini: “È un’occasione persa sia per il China Milan che per Paolo Maldini. Hanno bisogno l’uno dell’altro. I rossoneri per legittimare il nuovo corso made in China, il Capitano per cominciare una nuova vita da protagonista. Fino a ieri sera non sembravano esserci troppi margini di trattativa tra le parti, e francamente è un peccato. L’unione avrebbe fatto la forza… del Milan. La proposta cinese era tutt’altro che indecente. Per Maldini c’è sul piatto un ruolo alla Bettega, decisamente più importante di quello che ricoprono attualmente Nedved alla Juve o Zanetti all’Inter”.
Il giornalista prosegue: “L’errore non sta nella proposta, ma probabilmente nella tempistica. Se si ha in mente di far salire a bordo un monumento come Maldini, forse bisognerebbe partire da lui con la campagna acquisti. In seguito dedicarsi a Mirabelli. Il ruolo che gli è stato studiato su misura è un ruolo importante, l’unica stonatura forse sta nel fatto di metterlo sullo stesso piano di un direttore sportivo che fino a pochi mesi fa era un capo osservatore. Dall’altra parte Maldini non può pretendere di cominciare ricoprendo un ruolo come quello che aveva Adriano Galliani. Per arrivare in quella posizione servono tanta esperienza e gavetta. Maldini, accettando l’offerta cinese, potrebbe imparare a fare un lavoro e un giorno diventare come Galliani o addirittura come Boniperti. Non si nasce imparati, anche se si è stati uno dei migliori giocatori italiani. Rummenigge non ha cominciato dai vertici, si è preparato per raggiungerli”.
Zappelloni conclude: “Paolo dovrebbe capire che, nonostante Fassone e Mirabelli, con lui in scena si parlerebbe sempre e solo del Milan di Maldini. Non del Milan di Fassone. Nemmeno del Milan di Mirabelli. Non avrebbe bisogno di una carta bollata per imporre il suo pensiero. Toccherebbe a lui indicare un giocatore da acquistare e Fassone, al massimo, potrebbe obiettare sul costo troppo elevato. Non ci immaginiamo Fassone dire a Maldini che quel terzino non lo vede bene. Come non ci immaginiamo Maldini obiettare a Fassone che il bilancio è sbagliato. Nella testa del capitano c’era forse l’idea di ripetere la diarchia Galliani-Barbara Berlusconi con Fassone nella parte della figlia dell’ex Presidente. Una spartizione che oggi sembra impossibile proprio perché Maldini deve ancora studiare per diventare un Galliani. Cominciando dal basso. Maldini avrebbe delle grandi chance per crescere. Senza limiti. Come quando scattava sulla fascia“.
This post was last modified on 7 Ottobre 2016 - 00:02