6Tra i temi temi che la sconfitta di Genova ha consegnato ai giornali, il più discusso è stato sicuramente quello riguardante Suso e la sua unicità. Partito in panchina per un turnover programmato si è visto come questo Milan non possa fare a meno dello spagnolo e come l’ex Genoa non abbia sostituti all’altezza.
Forse meno decisivo di Niang e Bacca ma sicuramente più insostituibile dei due compagni di reparto. Al posto del francese può giocare, e bene, Bonaventura, mentre come punta centrale Lapadula offre ampie garanzie. A destra il discorso si complica, è stato provato Honda ma ha fallito in maniera netta ed ecco che la coperta corta è venuta a galla a Marassi. Al posto di Suso può giocare solamente Suso. E il suo ingresso ha dimostrato questo aspetto. Subito vivace, subito imprevedibile, è uno dei pochi che salta l’uomo e crea superiorità numerica. Rinunciare a lui è impossibile, Montella lo sapeva, tanto da averlo sempre schierato a parte nell’ultimo match, la gara col Grifone ha solo confermato la sua idea.
Arrivato dopo sei mesi splendidi al Genoa, in estate si è subito messo in mostra, l’aeroplanino ha esaltato le sue caratteristiche che con l’idea dell’ex tecnico viola sono esplose. L’anno scorso con Mihajlovic aveva giocato solo 45 minuti in sei mesi, poi il passaggio da Preziosi che ha ridato al Milan un giocatore pronto per imporsi come titolare. Un solo difetto in questo inizio di stagione: i gol fatti. Non è un centravanti o un bomber d’area di rigore, nelle sue corde c’è più l’assist ma un solo gol (il meraviglioso siluro a Napoli) in 10 gare è un bottino troppo misero per una punta esterna. Le reti arriveranno, per il momento la sola cosa che conta è vedere sempre l’8 in campo, lì sulla destra, insostituibile.
This post was last modified on 28 Ottobre 2016 - 19:13