Parlare di Suso al 20 ottobre, a due giorni da Milan-Juventus, risulta abbastanza facile. Parlare di Suso al 20 luglio, esattamente 3 mesi fa, imponeva condizionali, perplessità, dubbi ed incertezze. In 90 giorni, lo spagnolo ha conquistato la sponda rossonera del Naviglio, trasformandosi in un autentico intoccabile per mister Montella. Dopo il rientro dall’eccellente periodo genoano, il talentuoso iberico fu più vicino alla cessione della permanenza, ma il tecnico campano si oppose, godendosi oggi i frutti di un mirato lavoro di crescita.
Passi avanti talmente ampi da trasformare il nativo di Cadice in un imprescindibile, sotto ogni aspetto. Non solo punto di riferimento tecnico con lampi, giocate e dribbling, ma anche cardine tattico largo a destra nel tridente. I numeri confermano quanto di buono stia facendo l’ex Liverpool: nella graduatoria del minutaggio, Suso è alle spalle del solo Donnarumma (720′, tutti i minuti disponibili giocati) condividendo la seconda piazza con Bonaventura (685′), sottolineando l’estrema necessità montelliana di avere il numero 8 in campo. E proprio in questo elevato utilizzo si può leggere il lieve calo prestazionale avuto nelle ultime giornate, arrivando sì alla sufficienza ma senza mai incidere. Quella in corso è la prima stagione da titolare in carriera, comprensibile dunque un difficoltà iniziale nel dover gestire tante partite consecutive. La mancanza di autentici sostituti poi, non facilita il lavoro di recupero ed eventuale riposo via turn over.
Detto dell’utilità del ragazzo, ci permettiamo umilmente di lanciare un messaggio da questo spazio: Suso, è il momento di segnare. Servono i tuoi gol. La squadra in toto necessita le marcature dello spagnolo, così come il ragazzo stesso per innalzare ulteriormente il tasso di fiducia ed autostima. Per caratteristiche, è normale che il classe 93′ non finalizzi a grappoli, ma una sola gioia in stagione, per lo più lontana di 6 giornate, non può e non deve bastare. Che non regga il paragone con le statistiche di Bacca è certamente lecito, che inizi ad aprirsi la forbice con Niang un po’ meno: il francese viaggia già a 3 gol e 3 assist, mentre l’andaluso si è fermato a metà strada con una rete e 2 assist. Dopo la perla di Napoli, Jesús Joaquín Fernández Sáez de la Torre ha perso il magico feeling con il fondo del sacco: sbloccarsi presto, magari proprio sabato sera davanti agli occhi del mondo ed in uno stadio pieno in ogni ordine di posto, sarebbe fantastico.
This post was last modified on 20 Ottobre 2016 - 18:56