La sfida col Genoa di Marassi restituisce un Milan ridimensionato non tanto nel carattere, quanto nel punteggio in classifica. La debacle contro il grifone ha mostrato carenze ma anche carattere, perché, d’accordo con Montella, non si può non applaudire la reazione della squadra che in 10 ha comunque cercato di raddrizzare la partita e non è mai apparsa messa sotto se non nel risultato. Limiti che certificano quanto sia difficile al Milan, e in generale in un campionato duro come la Serie A, applicare efficacemente una rotazione titolari-panchina.
Poli terzino non lo rivedremo più, con gioia di tutti, e forse anche dello stesso Andrea. Honda ha fatto poco, ma pretendere da un giocatore che vede il campo per la prima volta alla decima giornata sembra eccessivo. Ci stava qualche modifica di Montella nel turno infrasettimanale: purtroppo, però, non è andata come speravano tutti. E se il turnover diventa lecito nel mercoledì di calcio italiano, non si può dare addosso a chi è sceso in campo. Poli e Honda, capri espiatori di questa sconfitta, non possono essere valutati per una sola partita. La fiducia che Montella ha riposto in loro (ma poteva essere chiunque altro, vedi Sosa, Pasalic o Vangioni) non è stata ripagata e il lavoro in allenamento sarà l’unica via per tornare a calcare il campo.
This post was last modified on 28 Ottobre 2016 - 09:42