Niang talismano prezioso, ma al Milan servono anche i suoi gol

Da quasi partente ad intoccabile, per non dire ‘cocco’ di mister Montella. M’Baye Niang, al momento, è uno dei giocatori più importanti del Milan, e ha invertito la tendenza della scorsa stagione, che lo aveva visto spesso infortunato e protagonista di questioni extra-calcistiche certo non lodevoli. Ora, il francese, è una pedina fondamentale nel 4-3-3 di Montella: nessuno come lui riesce ad aprire le difese, a saltare l’uomo, a non dare punti di riferimento agli avversari. Riesce anche ad aiutare la retroguardia quando possibile, e a spaccare la gara come fatto con il Sassuolo.

Probabilmente non è un caso che la peggiore gara rossonera di questa stagione sia stata quella con l’Udinese, in cui Niang mancava per il rosso rimediato contro il Napoli. Uomo partita, dicevamo, punto di riferimento per l’attacco, soprattutto per la creazione di occasioni da rete, ma ancora non decisivo sotto porta. Finora solo 2 i gol realizzati dal francese (contro Napoli e Sassuolo) in 7 gare, pochi per chi, come lui, si candida ad essere uno dei leader in campo di questo Milan.

Sotto porta, Niang, ha ancora qualcosa da imparare. Serve più cattiveria, più precisione, a volte anche più proposizione. Il suo inizio stagione (visti i precedenti al Milan) è sicuramente da incorniciare, ma Montella ha bisogno anche dei suoi gol.

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