La lode a Montella, il ritorno di Silvio: il futuro (prossimo) del Milan

Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano Mi-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport e Yahoo Sport Italia. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Tv. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 62 del DTT).

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Chi l’avrebbe detto che saremmo arrivati alla sfida contro la Juventus al secondo posto? Io francamente non l’avevo nemmeno lontanamente sperato nel momento più ottimistico della scorsa estate. Figuriamoci col senno del realismo. Eppure siamo lì. Certo, non è detto che finiremo la stagione in questa posizione, ma, intanto, godiamocela con la certezza che contro la Juve, sabato a San Siro, ce la proveremo a giocare molto più di quanto la stessa squadra mise in campo a maggio nella finale di Coppa Italia.

Il merito va ascritto Vincenzo Montella che ha trovato la chiave per vincere le partite: essere un diesel. Per ora può fare solo così, perché sa che cosa ha in mano. Non durerà all’infinito, ma oggi, in questo campionato, può anche bastare.

Anche la maggior parte dei giocatori sta cominciando a conoscere e ad accettare i propri limiti. Questo atteggiamento fa gruppo, ad ogni livello, dai più ai meno scarsi. Anche questo per ora, in questo campionato, può bastare.

Venendo ai singoli Bacca è Bacca, ma anche Niang è Niang, Paletta è Paletta, Donnarumma è Donnarumma e Kucka è Kucka. Serve molto altro, ma pure questo, in questo campionato, può bastare.

Non sappiamo che cosa succederà in futuro, non lo sappiamo ad ogni livello, eppure questo sembra essere proprio un nuovo inizio. Il merito, ça va sans dire, è di chi c’è in panchina. Bravo Vincenzo, bravo. Con un pizzico di fortuna in più rispetto agli altri: non avere il fantasma di Silvio Berlusconi che prova a dettare la linea, a suggerire formazioni, accorgimenti tattici, giocatori da coccolare. Rispetto a Sinisa Mihajlovic è un vantaggio che Montella ha capitalizzato fin qui al massimo delle possibilità. E non era nemmeno scontato che riuscisse a farlo.

A proposito di Berlusconi, la settimana che inizia oggi registrerà il suo ritorno alla vita politica. Nelle prossime ore vedrà Matteo Salvini e Giorgia Meloni per dare il via ad una campagna elettorale unitaria per il “No” al referendum costituzionale del 4 dicembre. Le sue condizioni di salute non gli permetteranno di tenere comizi o partecipare a talk-show televisivi con la stessa frequenza di qualche mese fa, ma certamente vorrà far sentire la sua voce a chi ancora crede politicamente alle sue idee.

In tanti mi avete chiesto su Twitter a cosa mi riferissi quando sabato scorso ho anticipato una notizia in chiave rossonera. Sembra che l’ex Cavaliere sia seriamente intenzionato ad assistere a Milan-Juve sabato prossimo a San Siro. I suoi più stretti collaboratori lo consiglieranno per il meglio, ma sono gli stessi a segnalarlo come positivamente affascinato dallo spirito del Milan di Montella. E si sa che gli innamoramenti di Silvio possono avere conseguenze imprevedibili. Non ci sarebbe nulla da stupirsi se fosse l’inizio di un riavvicinamento alla sua creatura rossonera. In tutti i sensi. Cautela d’obbligo, ci mancherebbe: ci sono banche, accordi, firme di documenti, fondi, continenti, governi, quello che anche voi sapete e conoscete più che alla perfezione. Ma tornano utili, in questo senso, le parole che l’amico di sempre di Berlusconi, Fedele Confalonieri, ha ribadito in una recente intervista a Matrix: “Silvio ha ancora molta strada e molte cose da fare”. E il Milan, fino a prova contraria, è ancora suo.

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