All’inferno e ritorno in 21′. Un ribaltone epocale nel segno di Locatelli e Niang, soprattutto del giovane play: poteva affondare con la squadra nelle sabbie mobili del Sassuolo, invece, sbalzato dalla panchina nel momento del disastro, ha di fatto preso in mano il Milan e l’ha condotto alla vittoria della battaglia. Impressione de La Gazzetta dello Sport: da domani sarà lui in regia e non Montolivo, cambiato e fischiato dallo stadio più dei suoi reali demeriti. Dall’1-3 che avrebbe aperto la prima vera crisi al 4-3 dell’orgoglio, del coraggio e degli episodi giusti. Sono almeno un paio le decisioni dubbie di Guida: il rigore dato su Niang e il rigore non dato su Politano.
Non si può prescindere da quegli incredibili 21′ per spiegare Milan-Sassuolo. All’11’ della ripresa Di Francesco sta vincendo 3-1 ed è totalmente padrone del campo, anche perché gioca di gran lunga meglio a livello di organizzazione e unione e ha appena realizzato due gol micidiali in sequenza. I rossoneri erano sotto shock, poi succede quello che basterebbe per 3 gare. Al 14′ Locatelli prende il posto di Montolivo: sembra un’umiliazione per il capitano, è la svolta. Con la nuova regia dinamica, a tutto campo, si esalta Niang – l’altro spacca-partita – e improvvisamente il Milan inizia a crederci. Allora c’è il mini-penalty di Bacca, il fantastico pareggio di Manuel da fuori e infine il colpo di testa da attaccante vero di Paletta. Bravo il Diavolo a sfoggiare un carattere mai visto, ma oggettivamente aiutato anche dall’arbitro. E da un avversario che sballa e cede, perché s’illude, pecca di superbia o semplicemente s’arrabbia. Un avversario che crolla a sorpresa e che non sa mai pareggiare.
This post was last modified on 3 Ottobre 2016 - 14:31