Questo Milan non è apparenza, ma non deve ingannare. Avere una voglia matta di affrontare la Juve inquadra alla perfezione lo stupore del periodo iper-positivo e riporta il big match a un livello di bellezza, carica e attesa quasi dei tempi d’oro, però la realtà rimane molto diversa dal passato. E la distanza fra le storiche rivali netta, ai danni del Diavolo. La classifica dice secondo posto, la matematica aggiunge che la vittoria porterebbe a due passi dalla vetta, la ragione poi invita alla prudenza. Apprezzare il lavoro di Montella e iniziare davvero a credere in un avvenire migliore significa sognare senza illudersi di essere diventati forti all’improvviso, dopo un mercato inconsistente – i nuovi, finora, sono riserve – e dopo 8 giornate. L’attualità piace (e mancava) da morire, ma non è definitiva. Difficile resistere, salvo un grandioso mercato di gennaio.
NIENTE DA PERDERE • I bianconeri possiedono la superiorità pressoché sotto ogni aspetto, non solo di campo. Prevedere il k.o. non è banale pessimismo, ma normale pronostico: nel caso, comunque, sarà fondamentale vedere le modalità del passivo. Conquistare delle lunghezze, pareggio compreso, invece, regalerebbe una notte da favola. Nessuna rivoluzione, però. E poco da perdere. La stagione rimarrebbe sui binari di partenza e l’obiettivo uguale: l’Europa League. Il successo, lontano 4 anni e seguito da 9 sconfitte di fila, probabilmente permetterebbe al Milan di puntare seriamente (almeno) alla quarta piazza della Serie A e rappresenterebbe il punto più alto dal post scudetto 2011 dell’ex e avversario Allegri. Adesso il Milan si affida all’Aeroplanino, protagonista del momento e uomo della (parziale) rifondazione work in progress.
(Fonte: Mi-Tomorrow)
This post was last modified on 22 Ottobre 2016 - 10:58