Baby-boom: Locatelli e Donnarumma fanno volare il Milan senza limiti. L’era Berlusconi non poteva chiudersi meglio

Un epilogo memorabile. Quello di ieri a San Siro, quello dell’era Berlusconi. Il Milan, prestissimo, diventerà cinese e cambierà completamente proprietà, ma lo storico Presidente sta chiudendo in bellezza grazie alla favola della squadra di Montella, grazie a quei giovani – in maggioranza italiani – tanto progettati in campo da tempo quanto protagonisti adesso della vittoria sulla Juve.

Non sarà una stagione da scudetto, ma Montella ha ricostruito un gruppo cinico e di qualità, facendo canta di nuovo i tifosi come nessuno si sarebbe mai aspettato. Ah, intanto il campionato è riaperto. La grande bellezza della prestazione, il messaggio più incoraggiante in prospettiva riguarda proprio i più giovani della compagnia: Locatelli, 18 anni, e Donnarumma, 17. Loro i singoli che hanno deciso il match, a loro i meriti maggiori. Che talento, che personalità. Piccoli ma già enormi. Manuel ha sbagliato qualche passaggio sanguinoso in fase d’impostazione, ma il gol del successo che ha rotto gli equilibri nella ripresa e regalato 3 punti ai rossoneri è un capolavoro tecnico meraviglioso per La Gazzetta dello Sport: incoscienza, coordinazione perfetta e destro secco all’incrocio a battere un certo Buffon, il sogno continua.

locatelli-sm2A Gigio, invece, il merito di aver parato la velenosa conclusione dalla distanza di Khedira, un istante prima del fischio finale. Poteva essere l’ennesima beffa, no: il volo del portiere è lo stesso volo che il Diavolo sta compiendo in classifica. Vinto il duello personale con il capitano della Nazionale, confermandosi certezza fra i pali (nonostante l’errore sul gol di Pjanic, poi annullato). Le mani di un classe ’99, i piedi di un classe ’98, la testa di una squadra vera, sana, seria e a -2 dalla vetta. Non per caso. I ragazzi non ci credono, Montella si emoziona e San Siro applaude di gioia: il Milan è tornato sulla terra.

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