A tutto Lapadula, sincero e pieno di retroscena. Con la solita voglia, anche a parole, di spaccare il mondo. O quantomeno di prendersi il Milan e non mollare mai. Questa la sua intervista, disponibile da oggi su SportWeek (settimanale de La Gazzetta dello Sport).
L’arrivo e i problemi (del passato): “Prima di firmare un contratto io voglio sapere qual è il progetto tecnico. A Galliani ho chiesto come pensassero di impiegarmi. Eppure andavo al Milan e a prendere uno stipendio che mi cambiava la vita: avrei potuto star zitto, e invece. Gli ho pure detto che ero messo male fisicamente. A Pescara, da gennaio a maggio, avevo fatto sì e no dieci allenamenti. Giocavo la partita e stop. Fascite plantare, guai alla caviglia, al tendine d’Achille e al bacino: problemi che mi hanno costretto a saltare la preparazione estiva al Milan. Ora sto bene. Ora comincia la mia storia in rossonero“.
Milan senza pensarci: “Facevo fatica anche solo a immaginare che uno con la mia storia potesse essere accostato al Milan. Così, dissi al mio procuratore, Libertazzi: non mi interessano altre trattative. Se davvero il Milan mi vuole, fermo tutto il resto. Per un po’ non seppi niente, poi, quando sembrava vicina la firma con un altro club… Galliani mi disse: sei una scelta del presidente, poi mia, infine degli allenatori contattati per la nostra panchina. tutti hanno detto sì al tuo acquisto“.
L’esordio con la Samp: “In quella partita mi sentivo benissimo, sui giudizi ha pesato l’occasione davanti alla porta sprecata per troppa frenesia. E poi non mi aspettavo il cambio. Quando gioco male sono il primo ad ammetterlo ma non era quello il caso“.
Sulla concorrenza con Bacca: “Galliani non mi disse che Bacca sarebbe rimasto, né io gli chiesi niente al riguardo, giuro. Mi parlò invece di un 4-3-1-2 che a me piacque molto. Oggi giochiamo col 4-3-3, ma quando ho firmato l’allenatore non c’era ancora. E comunque io insieme a Bacca mi vedo bene. Le mie migliori stagione le ho disputate da seconda punta. L’anno scorso è stato il mio primo da centravanti e ho battuto il record personale di gol, ma a livello di prestazioni non ho fatto così bene come quando giocavo da seconda punta“.
Come farò a conquistare Montella? “Bella domanda… Io sono arrivato al Milan e mi sono steso sul lettino del medico. Oltre a perdere gli allenamenti ho fatto fatica a entrare in sintonia coi compagni e con i tecnici. Un mese e mezzo così. Ma sono ancora in tempo. Penso che se fossi andato al Crotone, ultimo in classifica, ora non giocherei lo stesso. Sono arrivato in A spremuto“.
This post was last modified on 22 Ottobre 2016 - 13:13