Sarà per il sole o per i 20 gradi di Milanello. Sarà per i colori autunnali dei boschi di Carnago o per i 16 punti in classifica, ma nel centro sportivo rossonero si respira entusiasmo. La persona che meglio incarna questo sorridente momento del diavolo è un radioso Vincenzo Montella, presentatosi in conferenza stampa più leggero d’animo che mai. Ed è proprio in questa particolarissima chiave naïf che va inquadrato il Diavolo di domani, atteso dal big match contro la Juventus.
La voglia dei giovani, la sfacciataggine, l’incoscienza e la cattiveria agonistica, saranno queste le armi del Milan contro l’esperienza dei senatori zebrati. Montella sa di partire indietro sotto ogni punto di vista – “Se vincono da cinque anni è perchè sono più forti” – ma è ben conscio di potersi giocare la sfida senza troppe pressioni, con quel cuor leggero sintomo di un gruppo fresco e affamato. Qualora le cose non dovessero andare come tutto l’universo meneghino spera, il tecnico campano non farebbe drammi, anzi, con fermezza dichiara: “Dobbiamo viverla con serenità, sapendo che è una partita difficile. Non è uno spartiacque, in un senso o nell’altro”.
Spensieratezza e voglia di sentire il calore del proprio pubblico fino ad “emozionarsi“. Ma nella vigilia di un simile incontro, impossibile non fare pretattica. E da eterno scugnizzo, nella testa di Vincenzo suonano certi allarmi di difesa, stanando subito gli avversari nelle dichiarazioni delle ultime ore: “Fanno piacere, loro sono stati bravissimi nella programmazione e sono arrivati ai vertici in Italia ed Europa. Ci stanno facendo troppi complimenti però, noi non dobbiamo distrarci e cadere in questa trappola”. Un Milan young e senza paura, seguendo la serenità mentale, tattica e psicologica del proprio condottiere.