Sfida ai più forti per capire quanto siamo grandi

Una partita che ha significato più volte Scudetto, una partita che ha significato Coppa Italia, una partita che ha addirittura deciso una Coppa dei Campioni. Niente di strano se le due squadre a sfidarsi si chiamano Milan e Juventus e sono le due compagini italiane più titolate sia nei confini nazionali che in quelli europei ed internazionali. Dall’inizio degli anni novanta a metà degli anni duemila, fino a Calciopoli, questa supersfida è stata quasi sempre la partita dell’anno con le due squadre che si sono divise più o meno equamente i titoli nazionali. La storia di Milan e Juventus è fatta di partite epiche, polemiche infinite, rivalità accese, ma stime reciproche mai nascoste e di un 28 maggio 2003 che rimarrà per sempre nella storia e per sempre cucito nei cuori di ogni milanista. Questa sera a San Siro, finalmente, si torna a respirare l’aria delle grandi occasioni.

Era da tempo che non si faceva la corsa all’ultimo biglietto in casa Milan, era da tempo che San Siro rossonero non faceva registrare il tutto esaurito, come parlano le previsioni di stasera. Questo rende l’idea di quanto sia tornato, almeno per il momento, l’entusiasmo in tutto l’ambiente rossonero. Di quanto il lavoro di Montella stia riuscendo a far ricredere anche il più scettico del tifoso che, stanco e provato da anni di umiliazioni e sofferenze, si era sensibilmente allontanato dalla squadra, facendo registrare una delle cifre più basse di sempre per quanto riguarda il numero degli abbonati. Questa sera, però, il tifoso rossonero spera di poter vivere una notte magica, spera di poter sognare ancora, spera di vedere finalmente il Milan non soccombere di fronte ai più forti.

DIMITRI BANNER 2014Sia chiaro, nessuno parla di sfida scudetto: la Juventus resta di un’altra categoria e questo Milan può solo prendere esempio dalla squadra di Allegri nel suo percorso di crescita. Il Diavolo si trova al secondo posto senza aver fatto praticamente mercato, praticamente con la stessa squadra con cui l’anno scorso è arrivato settimo e soprattutto senza una società e nel bel mezzo di un cambio che potrebbe segnare per sempre la storia del club rossonero. Proprio tutto questo, però, dà una dimensione ai meriti che Vincenzo Montella ha nell’aver dato tranquillità ad un gruppo depresso, nell’aver fatto crescere le consapevolezze di ogni calciatore, nell’aver dato importanza a tutti. Le quattro vittorie nelle ultime cinque partite hanno fatto crescere l’entusiasmo e il fatto di aver raggiunto questo risultato con una squadra formata soprattutto da italiani e con l’età media più bassa del campionato, non può che far aumentare i consensi e far accrescere le simpatie.

Questa sera, quindi, il Milan, come ha ribadito il tecnico ieri in conferenza, non deve perdere l’entusiasmo e la voglia di divertirsi che ha mostrato in questo primo scorcio di campionato. Non deve sentire troppe pressioni addosso, anche perché i tanti giovani potrebbero sentire troppo il peso delle responsabilità. Non deve pensare di disputare la partita della vita, ma deve essere solo orgoglioso di aver ricreato attorno a sé un clima così positivo e di essersi guadagnato la stima dei propri sostenitori. Se dovesse arrivare un buon risultato, poi, l’entusiasmo continuerà a crescere e si potrebbero aprire prospettive inaspettate ed entusiasmanti, ma giocarsela potrebbe già rappresentare un ottimo punto di partenza.

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