Fassone avrebbe proposto a Maldini di entrare nello staff tecnico affiancando Walter Mirabelli, quello che sembra essere il futuro direttore sportivo, e Fassone stesso nelle decisioni riguardanti l’aria sportiva, avere un ruolo da collante tra società e squadra, gestire l’inserimento dei nuovi acquisti, diventare ambasciatore del club, definire le linee guida del settore giovanile e partecipare ad alcune trattative di mercato su richiesta di Mirabelli. Maldini avrebbe rifiutato e non, come hanno scritto in tanti, per una questione economica, ma perché ama così tanto il Milan che ci metterebbe anima e cuore 24 al giorno e non accetterebbe interferenze nelle sue decisioni. Insomma, il vero problema sembra avere una natura autoritaria e decisionale. Da qui in poi tutti i milanisti o quasi, sui social e nei bar, hanno preso le parti del Capitano e hanno attaccato Fassone e Mirabelli, etichettandoli come “interisti”, visto il loro trascorso nella società nerazzurra.
Ora, nessuno osa mette in dubbio l’amore che Maldini nutre nei confronti di quelli che lui stesso ha definito come i colori della sua “prima” pelle, ma non sarebbe più giusto entrare a far parte di una nuova società e contribuire, partendo da un ruolo comunque importante? Non è forse eccessivo pretendere di avere pieni poteri senza esperienza e gavetta in ruoli delicati come quelli dirigenziali? Se davvero lui è una grande bandiera del Milan (e lo è) per rispetto della storia del club, della sua carriera e dei tifosi, avrebbe dovuto dare la sua adesione incondizionata al nuovo gruppo di lavoro che si sta formando. Altrimenti che bandiera è? Nessuno gli ha chiesto e gli chiederà mai di avere un ruolo secondario, pensare invece di porre condizioni e di poter fare da subito il numero uno senza avere esperienza gestionale, potrebbe perfino essere presuntuoso. sinceramente spero che Maldini ci ripensi e che non perda questa opportunità perché per il tifoso del Milan significherebbe davvero tanto ripartire da quello che, forse, è stato il più grande capitano della storia rossonera.
Forse sto peccando di lesa maestà, ma infondo quello che è stato proposto a Maldini non è già di per sé un ruolo più importante di quello che gli stessi Nedved e Zanetti (altre due bandiere formidabili) hanno accettato e già ricoprono nelle loro amate società? Passando alla nuova società che si sta per formare, avete notato la burrascosa campagna stampa contro il nuovo Milan di Fassone e Mirabelli? I due potranno anche essere interisti (e non è vero) o degli incompetenti del calcio italiano ma perché la stampa giudica due professionisti ancor prima che operino e non giudica a posteriori? Male che vada avranno fatto sempre meglio dell’ultimo Galliani e non è forse di lui che una volta per tutte si libereranno tutti quelli che da anni ne chiedono la sua testa?
La verità è che c’è aria di cambiamento, quel cambiamento che i tifosi del Milan chiedono da anni e che finalmente è alle porte. Perché criticare a prescindere? Si sta prospettando un Milan nuovo che si sta affidando a due figure oneste, competenti ed affidabili e fa niente se non ci saranno bandiere, non sempre servono, soprattutto se devono prendere decisioni fondamentali e non ne hanno le competenze. Ripeto, ben venga Paolo Maldini, ma Mirabelli, per esempio, è uno che ha fatto la gavetta e arriverebbe a far parte del nuovo Milan solo ed esclusivamente per meritocrazia e non per raccomandazioni. Sarà anche un ex interista, è vero, ma non dimentichiamoci che è un dirigente che lavora all’oscuro, non rilascia interviste e di mercato ne capisce qualcosina. All’Inter grazie a lui sono arrivati Murillo, Brozovic, Perisic, Gabigol e l’anno scorso bloccò Joao Mario quando ancora valeva solo 13 milioni. Ah, ai tempi è stato l’unico ad aver bocciato l’operazione Kondogbia. Beh, mi sa che ci aveva visto lungo anche lì.
This post was last modified on 8 Ottobre 2016 - 12:49