Il Milan, nell’analisi ai raggi x de La Gazzetta dello Sport, ha sfruttato i punti deboli della Juve, non limitandosi a restare nella tana ma azzardando l’uscita, infastidendo alto l’avversario, proponendosi sulle fasce e mantenendo la calma nei momenti caldi. Consapevole dell’inferiorità tecnica, la squadra rossonera ha velocizzato la manovra nel mezzo e verticalizzare immediatamente l’azione.
Fondamentale è stato il ruolo di Bonaventura, al quale Montella affidava un doppio compito: fare da mezzala in fase di contenimento e agire da mezzapunta con il possesso a favore. Non a caso è il giocatore più cercato dai compagni e quello che ha toccato più palloni: 54. E nemmeno a caso sono le sue accelerazioni e i suoi guizzi a determinare la superiorità numerica: 4 i dribbling riusciti su 6, 3 i falli subiti. E poi ben 8 recuperi, a testimonianza dello spirito di sacrificio e della capacità di sopportare la pressione del nemico senza andare in affanno. Sempre più un pilastro. I bianconeri vanno in difficoltà quando provano a fermarlo, perché Jack è bravo a sorprendere Hernanes alle spalle: da lì è più semplice imbeccare Bacca, Niang e Suso, i quali attaccano gli spazi. Non solo l’ex Atalanta, però, perché Montella sta costruendo qualcosa di solido: la difesa è ben protetta dalla mediana, a sua volta impreziosita dai costanti ripiegamenti degli esterni offensivi.
This post was last modified on 23 Ottobre 2016 - 17:13