C’è una partita che segna inequivocabilmente lo spartiacque sostanzioso tra il Milan delle primissime giornate e questo sorprendente che si trova secondo in classifica a meno due punti dalla capolista Juventus. C’è una settimana in particolare che porta direttamente allo sliding doors e alle cinque vittorie negli ultimi sei match. Anzi, non si tratta di una settimana, bensì di appena cinque giorni. Sono i cinque giorni che portano il Diavolo dalla bruttissima sconfitta interna contro l’Udinese (forse l’unica vera prestazione negativa della squadra) alla sofferta vittoria di Genova contro la Samp. Da quel venerdì sera al Marassi a ieri sera è cambiato davvero tutto e tra questi cambiamenti si può includere tranquillamente il comportamento di Carlos Bacca in campo.
Alla vigilia della sfida contro i blucerchiati ci fu un’animata discussione in allenamento tra il bomber colombiano e il tecnico rossonero Vincenzo Montella. Durante la partitella, infatti, il numero settanta rossonero ebbe da ridire sui pochi palloni che gli arrivavano ed il tecnico lo riprese dicendogli di andarseli a cercare e di muoversi di più per essere più utile alla squadra. Il giorno dopo ci fu l’esclusione, un po’ a sorpresa, con la promozione di Lapadula a titolare. Bacca entrò nel secondo tempo e sembrò essere un altro calciatore, tanto che realizzò anche il gol della vittoria. Da lì in poi sembra davvero un Bacca diverso. L’attaccante rossonero non è cambiato tanto nei numeri realizzativi, tre gol in cinque gare rispecchiano la sua altissima media che ha da quando è arrivato a Milanello, ma è cambiato nell’atteggiamento, nei movimenti, nella partecipazione anche nella fase di non possesso.
Anche ieri Carlos, pur non disputando una delle sue gare e non avendo praticamente quasi mai calciato in porta, ha fatto il suo, si è sbattuto per dare una mano ai compagni, ha cercato di farsi vedere per farsi consegnare il pallone, ha fatto a sportellate contro tutti i difensori della Juventus. Un Bacca così può davvero diventare l’uomo in più di questo Milan e diventa molto utile anche per i compagni che possono beneficiare dei sui movimenti, a partire da Suso e Niang che gli girano attorno e dai centrocampisti che possono sfruttare i suoi movimenti per inserirsi in area di rigore ed essere pericolosi. Merito suo, certo, ma come spesso sta accadendo in questo inizio di stagione, merito anche e soprattutto di Montella, che è riuscito in quello in cui Mihajlovic e Brocchi non erano riusciti, e gli ha fatto capire che doveva cambiare per essere importante anche quando non segna.