Acmilan.com, 5 considerazioni sulle prime 7 di campionato

1) Il 4-3 con cui il Milan del 2 ottobre supera il Sassuolo a San Siro ricorda il 3-2 di Milan-Torino e il 4-2 di Napoli-Milan, due partite giocate ad agosto. Era un mese nel quale il Milan in alcuni momenti della partita perdeva bilanciature ed equilibri. Contro il Sassuolo, il punteggio può dunque ricordare quella fase ma non la sostanza della prestazione. Nella serata di San Siro contro gli emiliani, il Milan è andato in difficoltà psicologica subendo gol su errore individuale dopo un’ottima partenza nel primo tempo e su calcio piazzato a inizio ripresa quando la partita era nel vivo e in pieno equilibrio.

2) La spina dorsale del Milan è riconoscibile. Donnarumma è stato fra i migliori in campo a Genova e a Firenze; Paletta sta respingendo tutto e tutti con continuità e sistematicità; Bonaventura ha ritrovato spunti e dal Sassuolo anche i gol dopo una sola gara non positiva giocata contro l’Udinese un mese fa; tutto l’attacco continua a segnare e a incidere, dai 6 gol di Bacca ai guizzi di Niang e Suso. La squadra ha i suoi punti di riferimento e le giuste risorse in ogni reparto.

3) Il calendario del Milan è stato impegnativo fino ad oggi, i 13 punti conquistati e soprattutto gli ultimi 10 hanno un peso specifico notevole. La squadra rossonera è stata due volte sul punto di crollare, ma dopo la sconfitta contro l’Udinese ha costruito passo passo da Genova in poi la sua risalita e sull’1-3 di Milan-Sassuolo è partita la miglior rimonta milanista da 5 anni a questa parte. Il calendario continuerà ad essere duro, quindi il Milan continuerà ad essere sollecitato. Alla ripresa il Milan è atteso da 3 partite contro Chievo. Juventus e Genoa: tutte squadre che hanno vinto nell’ultimo turno pre-sosta.

4) Il Milan aveva considerato ottimali i 14 punti conquistati dopo le prime 7 partite della gestione tecnica Inzaghi nella stagione 2014-2015. Oggi dopo le stesse partite sono 13, una buona media, una media positiva in chiave europea se il Milan saprà tenerla e consolidarla. Rispetto alle prime 7 partite della stagione scorsa, il Milan ha invece 3 punti in più. E la sensazione è che, anche grazie al lavoro di Mihajlovic nella scorsa stagione, Montella sia qualche passo più avanti nella configurazione e nella stabilizzazione della squadra.

5) La gioventù e l’italianità del Milan continuano ad essere un tratto distintivo. È dal 2012 che il Milan lancia giovani, da De Sciglio a Cristante, da Donnarumma a Calabria. Fino a Manuel Locatelli, un ragazzo che sembra avere il fisico del ruolo per diventare un importante faro del gioco in uno stadio imponente come San Siro. Tutto questo ha sempre fatto parte della tradizione e della specificità del Milan. Ci sono altri ragazzi pronti a fare un salto ulteriore, pronti a crescere a loro volta. I nomi li scopriremo vivendo, li scopriremo sul campo con la maglia rossonera.

Fonte: acmilan.com

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