Per comprare il Milan, dopo gli 85 milioni arrivati ieri, ora la cordata cinese dovrà aggiungere i 420 rimanenti entro novembre, superando così i 700 milioni di valu+azione (compresi i debiti) concordati all’inizio dell’operazione.
Capicordata dell’operazione sono proprio Li Yonghong e il fondo Haixia Capital, quest’ultima di fatto controllata dall’ente statale State Development & Investment Corporation (Sdic). Ma pare Li Yonghong il vero artefice, su ogni lato, dell’operazione. Attorno all’imprenditore circolano poche informazioni: super riservato, non è dato sapere se sia collegato al governo cinese. Le uniche informazioni che si riescono ad avere sono quelle relative alla sua intensa attività borsistica di acquisto (e rivendita) di aziende quotate nel breve periodo.
L’altro dettaglio importante è che Yonghong Li non opera quasi mai in prima persona nelle società ma tramite prestanome. È ad esempio proprio il caso della Sino Europe Sports che fa capo a un privato, Chen Huashan, sconosciuto a tutti. Anche la holding personale di Yonghong Li, cioè la Jie Ande, farebbe capo a un personaggio sconosciuto, cioè un certo Liu Jhinzhong. Probabilmente procuratori legali. Haixia Capital al momento, invece, rappresenta l’elemento di sicurezza dell’impalcatura di tutta l’operazione, in quanto collegata al governo di Pechino. Proprio attorno ad Haixia, riporta Il Sole 24 Ore, si starebbe muovendo gran parte del fermento della cordata cinese. Infatti Haixia gestisce i suoi investimenti tramite una serie di fondi: secondo gli ultimi dati disponibili, 14 fondi con asset in gestione per complessivi 16.4 miliardi di renminbi. Secondo i rumors, Haixia potrebbe costituire un fondo ad hoc per l’operazione di investimento nel Milan, visto che i suoi veicoli sono attualmente dedicati principalmente al settore industriale e infrastrutturale.
This post was last modified on 7 Settembre 2016 - 14:56