Il Milan ha vinto. E già questo, di per sé, non è una notizia da poco. A maggior ragione se i rossoneri, reduci da due ko consecutivi e in una situazione ambientale non propriamente idilliaca, hanno strappato tre punti in casa dell’ottima Sampdoria di Giampaolo, rivelazione di questo inizio di Serie A per gioco e risultati. L’1-0 di Marassi, anche solo per questi motivi, è da prendere e portare a Milano con grande fiducia. Non miglioramenti straordinari nella manovra – il calcio offensivo, avvolgente e palleggiato di Montella, con questa rosa, sembra destinato a restare sempre più una chimera – ma la vittoria, il riscatto in bello stile di Bacca e i passi avanti nella solidità di squadra: considerando il potenziale dell’avversario e le tante defezioni (giova ricordare che la mediana è priva di tre potenziali titolari come Kucka, Bertolacci e Mati, ndr), non è un bilancio affatto male.
Una premessa di fondo è importante: il Diavolo ha goduto di una dose di fortuna. Perché se è vero che il computo dei legni – uno a testa per Bacca e Muriel – e degli episodi arbitrali sfavorevoli – rigore non dato al Milan, gol regolare annullato ai genovesi – fa praticamente pari e patta, e la partita nel complesso non ha visto dominare nel gioco e nelle occasioni nessuna delle due squadre, è stata la Samp a impressionare di più. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto: la sorte, avversa domenica in Milan-Udinese, questa volta ha sorriso a Montella. Ma altrettanto importante è sottolineare un altro punto: la differenza l’hanno fatta ancora i campioni. Alcuni interventi importanti di Donnarumma, e soprattutto uno show di un indemoniato Bacca in avanti, hanno indirizzato il match in favore dei montelliani. I quali, in ogni caso, hanno mostrato miglioramenti nella fase difensiva e soprattutto una concentrazione e una determinazione superiori alla “Caporetto” con l’Udinese: lo sfogo del mister in settimana, in questo senso, ha avuto effetto sulla testa dei giocatori.
Classifica, morale e amalgama di squadra: i tre punti del Ferraris sono ossigeno a 360° per l’allenatore, per i giocatori e per l’ambiente. La fiducia, oggi, non può che essere in ascesa. Anche perché il calendario non è stato sicuramente tenero: trasferte dure come Napoli e Genova (e domenica sarà la volta di Firenze, ndr) e gare casalinghe insidiose come Torino e Lazio (martedì prossimo) sono esami difficili e probanti, soprattutto per una squadra fragile e in pieno divenire come il Milan. Che, in ogni caso, ha più consapevolezza ma ancora poche certezze a cui aggrapparsi: è un Diavolo da montagne russe e già il prossimo match è aperto a ogni sorpresa, positiva o negativa. Solo la continuità di rendimento e qualche rientro pesante dall’infermeria – Kucka su tutti – potranno consegnare a Montella una squadra più “sicura” e solida. Per ora, in casa Milan, si vive alla giornata. E l’indomani di una vittoria è sempre una bella giornata.
This post was last modified on 17 Settembre 2016 - 18:58