C’è un pezzo dell’attacco rossonero che fino adesso è stato sempre titolare, il giocatore che ha calciato di più verso la porta, decisivo negli ultimi 3 gol della squadra con una rete personale e due assist. Si scopre che quell’attaccante non è Bacca, rimasto a lungo in panchina a Marassi dopo la discussione con Montella e anche la necessità di riposare, né Niang, per il quale l’allenatore ha un debole ma si è chiamato fuori da solo facendosi espellere a Napoli, ma Suso.
Sempre presente, quasi intoccabile, al pari di Donnarumma, Romagnoli e Montolivo a livello di minutaggio. Prima di inserirlo stabilmente in campo, per l’Aeroplanino è stato necessario toglierlo dal mercato: così è stato, molto tempo prima del 31 agosto. Ha scelto lui, poi la società ha condiviso. L’ex Samp non è tipo da vendicarsi, lo spagnolo gli ha segnato una pesante doppietta in un derby di Genova da incubo, e così appena lo ha ritrovato lo ha protetto e preferito a Honda, spesso criticato come spesso e comunque nella formazione iniziale per il grande spirito di sacrificio. Prima del prestito al Grifone, Suso aveva giocato sei gare nel Milan, ma in un anno intero: solo 3 dal 1′, senza mai gol. Lontano da San Siro, invece, il boom: 19 presenze e 6 sigilli. Un percorso simile, guarda a caso, a quello di Niang: a loro, adesso, sono arrivati i complimenti del tecnico in conferenza. Ma ora vietato fermare il percorso si crescita.
This post was last modified on 20 Settembre 2016 - 16:03