C’è un pezzo dell’attacco rossonero che fino adesso è stato sempre titolare, il giocatore che ha calciato di più verso la porta, decisivo negli ultimi 3 gol della squadra con una rete personale e due assist. Si scopre che quell’attaccante non è Bacca, rimasto a lungo in panchina a Marassi dopo la discussione con Montella e anche la necessità di riposare, né Niang, per il quale l’allenatore ha un debole ma si è chiamato fuori da solo facendosi espellere a Napoli, ma Suso.
Sempre presente, quasi intoccabile, al pari di Donnarumma, Romagnoli e Montolivo a livello di minutaggio. Prima di inserirlo stabilmente in campo, per l’Aeroplanino è stato necessario toglierlo dal mercato: così è stato, molto tempo prima del 31 agosto. Ha scelto lui, poi la società ha condiviso. L’ex Samp non è tipo da vendicarsi, lo spagnolo gli ha segnato una pesante doppietta in un derby di Genova da incubo, e così appena lo ha ritrovato lo ha protetto e preferito a Honda, spesso criticato come spesso e comunque nella formazione iniziale per il grande spirito di sacrificio. Prima del prestito al Grifone, Suso aveva giocato sei gare nel Milan, ma in un anno intero: solo 3 dal 1′, senza mai gol. Lontano da San Siro, invece, il boom: 19 presenze e 6 sigilli. Un percorso simile, guarda a caso, a quello di Niang: a loro, adesso, sono arrivati i complimenti del tecnico in conferenza. Ma ora vietato fermare il percorso si crescita.
Gli esterni offensivi del Diavolo fanno 43 anni in 2, normale che con l’esperienza si aggiungeranno altre doti. Suso è il fratello maggiore, ha 22 anni ed arrivò nel gennaio 2015 a parametro zero dal Liverpool: lì Benitez non lo voleva, allora Bronzetti lo consigliò a Galliani e l’operazione andò in porto velocemente. Oggi è parte dei gioielli della cassaforte cinese.