Sotto il profilo societario si sorride, grazie agli 85 milioni dei cinesi incassati da Fininvest, invece per Montella non c’è pace e a Milanello deve fare i conti con le improvvise difficoltà. A centrocampo piove sul bagnato, perché al reparto più incerottato della squadra si è appena aggiunto Mati Fernandez che si è fatto male col Cile e rischia un mese di stop.
Facciamo i conti. Bertolacci è uscito appena dopo essere entrato con il Torino, rimediando il primo serio guaio muscolare della stagione; Kucka, colpa di uno scellerato comportamento a Napoli, non solo ha lasciato i compagni in 10 ma si è beccato 2 giornate di squalifica (non ci sarà nemmeno per la Samp); Poli è affaticato: il suo – almeno per una maglia da titolare – non sembra ancora un forfait ma quasi perché non era stato convocato per la recente amichevole inglese. Nemmeno Pasalic, scrive Tuttosport, può essere considerato abile e arruolabile al 100%: sette mesi senza giocare hanno lasciato il segno. L’allenatore ha i calciatori contati e non tutti al massimo della condizione. Per esempio, per un Bonaventura che anche in Nazionale ha dimostrato di aver ormai completato il salto di qualità fra i grandi c’è un Montolivo col morale sotto i tacchetti. Nell’Italia quel posto è e sarà di Verratti, in rossonero il tempo sta scadenza e la pazienza di molti è già esaurita; non quella di Galliani, che in estate gli ha regalato un rinnovo da 3 milioni netti per 3 anni.
Diventa Sosa, a questo punto, l’ago della bilancia, uno degli unici in grado lì nel mezzo di comporre una linea accettabile. Le premesse non sono state eccellenti, però avendo ricoperto il ruolo di regista. L’Aeroplanino sta pensando di passare al 4-4-2, proprio per curare le ferite: ipotesi probabile, al momento. Non è certo positivo, comunque, che il Diavolo – non per volontà – sia già costretto a cambiare modulo.