Stadio di proprietà, nuovi sponsor e quotazione in borsa. Sono questi, scrive stamattina La Repubblica, i nuovi dogma della cordata cinese che acquisirà il Milan nelle prossime settimane. E se è stata fissata la data entro la quale la nuova proprietà vorrà insediarsi (20 novembre, giorno del derby di andata) e altrettanto vero che alcuni punti oscuri nella vicenda persistono.
Ma il piano per rilanciare il Milan pare ambizioso e concreto. Lo stadio di proprietà è un’idea che stuzzica la cordata cinese che avrebbe in mente una struttura da 60 mila posti qualora l’Inter non decidesse di mettersi in proprio. Ma al momento questa ipotesi non è stata paventata dalla nuova proprietà, il gruppo Suning, e dunque la condivisione di San Siro persisterà. Ma anche gli sponsor e i ricavi commerciali sono al centro dell’attenzione della cordata guidata da Yonghong Li. Il brand rossonero sarà a disposizione delle aziende partner in Cina dove il Milan è tra i 5 club più popolari con Manchester United, Real, Barcellona e Bayern, con una platea potenziale di ben oltre 100 milioni di tifosi. Infine, la quotazione in borsa. Un’ipotesi ancora da vagliare e presentare, ma l’eco mediatico che sta avendo la vicenda potrebbe aver interessato ulteriori partner da tutto il mondo. Per questo, immaginare un Milan targato Cina e quotato in borsa non è utopia.
Per il futuro, conclude La Repubblica, non rimane che aspettare. Il piano è ambizioso e le radici sembrano solide. Ora bisogna iniziare a costruire, a partire del nuovo organigramma rossonero.