Mentre tiene banco la questione della “bandiera” da inglobare nel nuovo assetto dirigenziale – l’amministratore delegato in pectore Fassone, dopo il no preventivo di Costacurta, potrebbe contattare nei prossimi giorni Maldini, Albertini e Ambrosini – il Milan ha perso due volte: la squadra sul campo, ma anche la società al botteghino. Nonostante gli spalti praticamente vuoti (20.800 gli spettatori registrati ai tornelli, quasi un quarto della capienza del Meazza), centinaia di tifosi hanno infatti dovuto rinunciare ad assistere alla partita contro l’Udinese. Eppure si erano presentati con largo anticipo agli sportelli, per comprare il biglietto. Complice la bella giornata e la sfida non proprio di cartello, molti avevano deciso di andare allo stadio all’ultimo momento. Non mancavano i bambini e le famiglie, grazie all’orario – le 15 di domenica – più favorevole a questo tipo di pubblico, penalizzato dalle partite serali, specialmente dai posticipi domenicali d’inverno.
Così c’è chi si è presentato anche un’ora prima a San Siro, convinto di potere entrare dopo una breve fila. Invece, come è stato riferito a Repubblica da numerosi tifosi, sia le procedure per la registrazione dei documenti di identità, sia lo scarso numero di addetti non hanno consentito a tutti di entrare in tempo per il fischio di inizio. In molti hanno dunque abbandonato, chi deluso e chi inferocito per il disservizio, e sono tornati casa, inclusi molti genitori con i figli. Altri tifosi hanno invece segnalato difficoltà nella registrazione sul sito per l’acquisto degli abbonamenti on-line. La vicenda appare paradossale, se si considera che il dato ufficiale provvisorio degli abbonati (12.167) è il più basso dell’era Berlusconi, non certo in linea con la tradizione e le dimensioni del club.
(Fonte: repubblica.it)
This post was last modified on 13 Settembre 2016 - 15:56