L’evoluzione, che per molti è involuzione, si evidenzia in un paio di semplici voci: con l’Udinese è stato il migliore del Milan per palloni recuperati (8) e intercettati (3). Né Paletta né Poli, il “record” appartiene a Montolivo. Chi lo considera ancora bizzarro sbaglia, perché il suo modo di giocare è cambiato da un bel pezzo. Senza poter essere smentiti, scrive La Gazzetta dello Sport, perché nelle linee a 3 di centrocampo che si sono alternate da quando occupa la posizione centrale ha avuto per lo più incursori a cui guardare le spalle.
Gli allenatori gli hanno (quasi) sempre affidato consegne parecchio prudenti e difensive, così il regista si è trasformato in paraurti. Il resto lo hanno fatto diverse prestazioni non all’altezza, appesantite da quello che per la gente rossonera rappresenta il peccato originale: la fascia di capitano. Poi ce n’è subito un secondo: il rinnovo di 3 anni, a 3 milioni netti a stagione, fresco di firma e deciso da una società che lo ritiene una delle colonne portanti non solo a livello tattico ma anche come presenza nello spogliatoio. E se Honda lo usa come punto di riferimento per rapportarsi con allenatore e compagni, agli occhio dei tifosi il Monto rimane un giocatore che proprio non va giù. Fischiato allo stadio e bersagliato sui social, adesso sta iniziando a vivere qualche inquietudine pure in campo. Non è più intoccabile e in prospettiva non gode più della garanzia del posto fisso che aveva in passato.
This post was last modified on 14 Settembre 2016 - 14:20