In entrambi i casi, dunque, il punto fermo del centrocampo sarà Riccardo Montolivo che resta l’uomo da cui deve ripartire l’azione, con la sua posizione nevralgica davanti alla difesa. Il capitano rossonero continua a vivere un momento non facile della sua carriera. Troppo spesso bersagliato da tifosi e critica, a volte anche troppo ferocemente ed abbastanza preventivamente, continua ad avere una maglia da titolare e ad essere schierato da tutti i suoi allenatori. Chiaro è che da lui tutti si aspettano qualcosa in più. La sua esperienza, la sua intelligenza tattica, la sua visione di gioco, dovrebbero garantire maggiore qualità e nervo alla manovra rossonera, cosa che troppo spesso è mancata negli ultimi anni.
Premesso che col tempo è diventato più un recuperatore di palloni, ruolo che svolge egregiamente e con ottimi risultati, Montolivo non può più permettersi di sbagliare. Sembra essere davvero arrivato il momento di cambiare marcia e di garantire quella continuità di rendimento che troppo spesso è mancata da quando è al Milan. La fiducia non gli è mancata, nemmeno la sfortuna in realtà, visti i tanti infortuni di cui è stato vittima, ma ora gli alibi e le giustificazioni sono pressoché terminati. Il gioco di Montella ha bisogno del miglior Montolivo, che fin qui si è visto solo a sprazzi e, in parte, nella sua prima stagione in rossonero (quella del terzo posto). Cominciando da domenica, cominciando dall’Udinese.
This post was last modified on 10 Settembre 2016 - 09:35