In tutti i dati da prendere in considerazione, non si deve mai dimenticare un piccolo particolare: la squadra, almeno nell’undici titolare, è quella dell’anno scorso e non usufruisce di forze fresche arrivate nel mercato estivo. Sia nell’ultima gara contro la Lazio, sia nel posticipo domenicale della sesta giornata contro la Fiorentina, infatti, Montella non ha inserito calciatori arrivati in estate. Un Milan che viaggia alla stessa media punti di quello dell’anno scorso (quello di Mihajlovic però perse alla sesta e settima giornata), ma gioca meglio e può ambire tranquillamente alla qualificazione in Europa League. Un mezzo miracolo quello compiuto dall’ex tecnico di Fiorentina e Sampdoria, soprattutto se si tiene conto del dato sopracitato. Non è un Milan nuovo in quanto a titolari, ma è nuovo nella mentalità.
Paradossalmente sono i calciatori arrivati dai prestiti, come Suso e Paletta per esempio, a dare un contributo importante alla causa, in quanto a minuti giocati e prestazioni convincenti. Dai nuovi arrivati, invece, poco o nulla. Vangioni non si è mai visto e difficilmente si vedrà e certifica l’inutilità di un acquisto in una rosa che vedeva già quattro terzini. Stesso discorso si può fare per Pasalic che, almeno fino a questo momento, non è stato mai impiegato. Mati Fernandez è stato subito fermato da un infortunio e rientrerà dopo la sosta. I soli che hanno avuto spazio sono stati Sosa, Lapadula e Gustavo Gomez. Solo il primo, però, è sceso in campo da titolare per due partite consecutive. Gli altri due scalpitano e sono stati degli investimenti importanti, sicuramente li vedremo di più, ma al momento sono chiusi dalle gerarchie di Montella che in quel ruolo vede, giustamente, meglio altra gente.
This post was last modified on 25 Settembre 2016 - 09:33