Montella: “Credo nei cinesi. Mercato: giudizi ingenerosi, la squadra si arrabbi. Mati Fernandez? Lui ha chiamato me”

A tutto Vincenzo Montella, anche se siamo all’inizio. Dai cinesi al mercato, fino a Berlusconi e la squadra. L’allenatore del Milan, oggi, è stato intervistato da Premium Sport, Il Giornale e il Corriere dello Sport, dimostrando fiducia e serenità.

Sui cinesi: “Se credo nei cinesi? Sì“.

Sui primi due mesi di Milan: Sono molto soddisfatto di come stanno andando le cose, ci sono punti che dobbiamo migliorare ma stiamo ponendo delle basi importanti. Ci vorrà del tempo per raggiungere la perfezione, anche se nel calcio non esiste. Al Milan le ambizioni sono diverse rispetto ai club in cui sono stato. Questo per me è una responsabilità ma è anche una motivazione: è un piacere vivere di queste emozioni”. 

Sulle prime due giornate di campionato e le troppe espulsioni: Sono contento, anche se l’ultima partita mi ha lasciato molto amaro in bocca. Però anche a Napoli abbiamo fatto delle ottime cose, dobbiamo migliorarne delle altre, soprattutto per quanto riguarda i gol subiti. Però la voglia di lavorare e di mettersi a disposizione è tanta, vogliamo dare soddisfazioni ai tifosi, alla società e anche a noi stessi. Sulle espulsioni bisogna contestualizzare, quella di Paletta non era per nervosismo così come quella di Niang che è stata molto ingenua. Per raggiungere obiettivi importanti dobbiamo migliorare anche questo aspetto, perché la malizia e la scaltrezza devono far parte del bagaglio di un giocatore. Quella di Kucka invece è stata dettata dal nervosismo, lui dopo la gara era molto dispiaciuto e consapevole di aver sbagliato. Peccato perché potevamo recuperare la partita in 11 ma è un’esperienza che non ripeterà più”.

Sulla difesa: “Abbiamo anche un difetto di comunicazione che non si può addebitare a Gustavo Gomez, arrivato 10 giorni prima“.

Sul rapporto con Silvio Berlusconi: E’ veramente appassionato, è dentro la realtà del Milan e trasmette entusiasmo e voglia di vincere attraverso le parole. Mi ha chiamato molte volte, l’ultima volta prima della gara col Napoli. Mi ha dato dei consigli molto preziosi, a me piace ascoltare e lui è sempre molto partecipe”.

Sulle critiche dei giornali al mercato del Milan:Ho trovato quei giudizi ingenerosi e ho deciso di stampare le pagine dei giornali con le pagelle del mercato per farle vedere ai giocatori: credo che questo gruppo valga molto di più di quello che la stampa pensi e sono convinto che tutti insieme daremo un’identità a questo Milan. Ma ora serve più rabbia. Il mio voto al mercato va contestualizzato: in questa fase di transizione è stato molto complicato per Galliani fare mercato, nonostante la sua enorme esperienza, perché il budget a disposizione era quello che era. Sono stato contento perché ho visto sforzi da parte della società e alla fine qualche regalino mi è stato fatto: per questo ringrazio Berlusconi e Galliani“.

Mati Fernandez convinto da una mia chiamata? “Con Mati c’è un rapporto splendido da tempo, c’è una stima reciproca e non mi va di smentire la telefonata. Forse è più giusto dire la realtà delle cose, probabile che mi abbia chiamato lui, per un consiglio e per capire se ci fosse una possibilità perché lui aveva un desiderio di venire al Milan e poi l’ha dimostrato. Diciamo che ci ha convinto lui: aveva un forte desiderio di venire e appena c’è stato uno spiraglio abbiamo concluso”.

Sul suo definirsi un “quasi allenatore: Sono le esperienze che ti fanno crescere e ho detto ‘quasi’ perché sono giovane e non mi sento ancora completo come allenatore”.

Un consiglio a Frank de Boer: Intanto mi auguro che l’Inter arrivi dietro al Milan. Al di là di questo lui nel suo percorso ha dimostrarlo di essere un ragazzo molto intelligente oltre che un mister preparato. Sicuramente il campionato italiano è diverso da quello olandese: qui da noi ci sono molti tatticismi, le squadre ti conoscono di più e giocano sui tuoi punti deboli. Il mio consiglio è quello di farsi seguire da chi è all’Inter da più tempo, penso per esempio a Javier Zanetti”.

Sull’obiettivo del Milan per questa stagione: “Bisogna migliorare quanto fatto nel recente passato e lo si può fare attraverso il sacrificio. La nostra aspirazione non può che essere tornare in Europa, quantomeno attraverso l’Europa League anche se non sarà facile perché le rivali come Juve, Napoli, Roma e Inter hanno investito e si sono rinforzate molto. Noi dovremmo fare la corsa solo sui noi stessi e dobbiamo crescere attraverso il nostro modello di gioco”.

Sul Milan di Sacchi: ”La partita del Milan contro lo Steaua del 1989 me la ricordo perfettamente ed è lì che mi sono innamorato di questo Milan. Quando ero bambino giocava Maradona a Napoli, sono andato a vedere qualche partita al San Paolo ma poi mi ero innamorato di quel Milan e soprattutto di Van Basten che era il mio idolo e studiavo tutti i suoi movimenti, anche se l’occhio mi cadeva anche su Virdis”.

 Su Bacca, Suso e Donnarumma: Credo che Bacca sia un calciatore di caratura internazionale che va stimolato e sfruttato per le sue caratteristiche. Contro il Napoli si è visto meno anche perché contro la difesa azzurra è difficile apparire, ma lui ha comunque fatto un lavoro straordinario, aiutando la squadra. Suso non ha ancora dato il meglio di sé: ha potenzialità enormi ma deve crescere nella continuità e anche nella convinzione, è un po’ timido e dovrebbe rischiare qualcosa in più negli ultimi 30 metri. Deve essere più incisivo perché ha le qualità per farlo. Donnarumma è impressionante per la sua tranquillità con cui vive questa notorietà e questa responsabilità. Non è semplice essere il portiere del Milan e, adesso, anche della Nazionale e si può rischiare anche di compiere qualche passo falso nella gestione della quotidianità. Ma lui in questo ha una serenità veramente devastante. Ha un entusiasmo e una voglia di lavorare notevole, ha un grado d’apprendimento altissimo e questo lo agevola molto. Poi noi abbiamo un allenatore dei portieri bravissimo che ha gli stessi principi di gioco del resto della squadra”.

Sulla fiducia che i tifosi dovranno avere verso la squadra: “Io la loro fiducia la percepisco. I tifosi anche dopo la sconfitta hanno visto che la squadra sta portando avanti qualcosa di importante e sentiamo la loro vicinanza. Quindi ai tifosi chiedo di avere fiducia nei calciatori, che ci daranno delle soddisfazioni”.

Nazionale?A quel tempo ero in Indonesia. Ho conosciuto Renzi e Lotti a Firenze ma se davvero Lotti, che è tifoso milanista, avesse fatto qualche pressione, avrebbe agito per mandarmi subito al Milan. Ho sempre pensato che in Nazionale serva una grande esperienza, perciò Ventura è la persona adatta“.

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