Per Montella nessuno è intoccabile, nemmeno al Milan e a maggior ragione in un momento del genere. E Vincenzo pare proprio di parola, pronta a dimostrarlo con i fatti e a mietere la prima vittima illustre: Bacca. Fino a ieri sera la certezza non era assoluta, ma tutto porta a pensare che stasera a Marassi al centro dell’attacco ci sarà Lapadula. Due notizie in una: l’esclusione del bomber titolare, capocannoniere della squadra, in estate a un passo dalla cessione ma poi felicemente restato; e l’esordio dall’inizio del gregario, inteso nel senso più profondo del termine.
L’ex Pescara nei mesi scorsi sgomitava per una promozione in Serie A e ancor prima faceva lo stesso con il Teramo in Lega Pro, adesso il mondo si è capovolto però è rimasto in piedi e, dopo gli sgoccioli (8′) con Napoli e Udinese, oggi vivrà un nuovo battesimo. Ma come si è arrivati a ciò? Qualche indizio arrivava già dagli allenamenti, quando l’allenatore aveva alternato gli attaccanti – difficilmente saranno complementari nella formazione, causa 4-3-3 – nelle prove tattiche, poi anche dalle dichiarazioni in conferenza (“Nessuno è intoccabile, ci vuole orgoglio e responsabilità ad indossare la maglia rossonera“) e – soprattutto – da una discussione avvenuta a Milanello: Carlos si è lamentato di ricevere pochi palloni, Montella dei pochi movimenti che (non) fa la punta per raccogliere più suggerimenti da parte dei compagni. Un botta e risposta, senza mai degenerare. Una punizione rumorosa, forse, scrive per La Gazzetta dello Sport, motivata anche dal possibile turnover visto che martedì c’è già la Lazio e la resa di qualche big, appunto, non è ottimale.
Quindi mister 30 milioni va in panchina, come per esempio Montolivo o Niang, quindi Lapadula sta scaldando i motori. Il messaggio di Montella è chiaro e coerente con la teoria di chi non vuole cercare alibi: in campo chi merita, chi si applica e sacrifica. Avere nome pesante non basta più, anzi da adesso sarà ancora più rischioso.
(Foto in evidenza: AcMilan.com)