Fassone, ieri, ha posto una delle pietre più importanti che lo affiancheranno in via Aldo Rossi, confermando le voci dei giorni scorsi e scegliendo Mirabelli – 47 anni, era capo scouting dell’Inter – come nuovo direttore sportivo rossonero. Decisiva la telefonata del prossimo AD e dg incaricato dai cinesi ad Ausilio, il quale ha dato il via libera all’operazione.
L’effetto sarà immediato: l’ex nerazzurro si metterà subito al lavoro, anche se all’inizio l’ingresso sarà forzatamente dalla porta di servizio, con un contratto da consulenza con la Sino-Europe Sports. Di fatto, in termini burocratici, avrà lo stesso ruolo di Fassone, così da porre le prime basi in attesa del closing, quindi di diventare pienamente operativo. Difficilmente però, scrive La Gazzetta dello Sport, i tempi tecnici permetteranno di completare la cessione per il 5 novembre, come da programma originario. Mirabelli stacca alla distanza nomi di spessore come Sabatini, Bigon, Pradé e Paratici, avendo ricoperto una posizione che il Milan vuole proprio rinforzare. I tifosi assistono interessati, non certo entusiasti di veder arrivare – per adesso – solo “cugini”. La prossima mossa dovrà essere l’annuncio della bandiera, ovvero il ritorno di un grande ex in dirigenza. Occorre ancora capire chi sarà e serve muoversi: i colloqui, dopo i contatti nel recente passato, riprenderanno presto; probabilmente già nella giornata odierna. Ai nomi già circolati (Maldini, Albertini e Costacurta), poi, si è aggiunto quello di Ambrosini. Ma quale sarà la sua/loro mansione? Questo è il punto, o il problema: in avvio sarebbe più una semplice rappresentanza, successivamente il potere – inserito nell’area tecnica – aumenterebbe. Probabile, quindi, che alcuni dei candidati non vedrebbero esaudirsi le aspettative.
This post was last modified on 11 Settembre 2016 - 13:39