Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport. E’ opinionista a “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).
Dovrebbe esser solo l’antivigilia del match contro la Viola al Franchi, invece quest’oggi, come domani, come i giorni a venire, saranno dedicati principalmente alla fiction ‘The Dragon of Wall Street’.
Un telefilm, che appassiona e fa incazzare i tifosi rossoneri. Chiunque ormai quotidianamente commenta le puntate, sul web o al bar, sfornando l’ultimo scoop di giornata, seguito da regolare smentita e controsmentita.
Si son raggiunti livelli di attenzione spasmodici, anche perché sono coinvolti attori importanti tra i media di mezzo mondo. La rivelazione di Bloomberg secondo cui l’attuale cordata cinese pronta ad acquistare il Milan (non quella di Wu come si vociferava prima), avrebbe fornito una copertura finanziaria falsa a nome della Bank of Jiangsu, ha scatenato reazioni da più parti.
Fininvest con un comunicato ufficiale ha “non confermato” di aver ricevuto le carte specificate da Bloomberg, sostenendo che i propri Advisor hanno operato tutti i controlli del caso. Diciamo che se avesse smentito, avrebbe sicuramente offerto una risposta più chiara, come ha fatto la Sino-Europe Investment nel tardo pomeriggio di ieri, minacciando azioni legali nei confronti di Bloomberg.
Tra i due comunicati, è doveroso tuttavia citare anche quello della Bank of Jiangsu, la quale ha affermato attraverso Twitter, di non aver mai emesso alcuna certificazione o assicurazione di credito, dando in un certo senso ragione a Bloomberg.
Ma i retroscena non sono finiti. Alcuni sostengono che sia improbabile il coinvolgimento della Bank of Jiangsu per questioni geografiche, screditando quindi le news provenienti dall’America. Se ci fosse una banca garante per la Sino-Europe potrebbe più facilmente esser di Chanhxing o Fujian. E si arriva persino a pensare che questa sia una delle azioni congiunte, tra Bloomberg e il NY Times, nei confronti della Cina, per i permessi di lavoro revocati dal governo di Pechino ai propri giornalisti nelle sedi cinesi.
Non ricordiamo queste bordate quando la cordata rappresentata da Thohir ha acquistato l’Inter. Giornali e TV hanno pure documentato l’esistenza di “scatole cinesi” a sostengo della struttura finanziaria degli investitori, ma senza generare troppo clamore. Per quanto ci riguarda, possiamo solo aspettare il closing, perché è evidente che i 100 milioni delle scorse settimane non hanno chetati i rumor.
Twitter: @fabryvilla84