Gli esami non finiscono mai. Si può partire da questo postulato di uso comune per presentare la sfida che il Milan sarà chiamato ad affrontare domenica pomeriggio alle 18, quando a San Siro arriverà il Sassuolo di Mister Eusebio Di Francesco. Dopo le gare contro Lazio e Fiorentina, infatti, ecco i neroverdi per un’altra sfida dal sapore d’Europa, in cui i rossoneri si cimenteranno contro una diretta concorrente per la qualificazione in Europa League, obiettivo stagionale dichiarato, che senza i tre punti tolti a tavolino occuperebbe il terzo posto in classifica. La squadra di Vincenzo Montella dovrà cercare di vincere per mantenere una buona posizione in classifica, per andare alla sosta con più serenità e tranquillità e per scrollarsi di dosso l’effetto Sassuolo, quella che è diventata a tutti gli effetti la bestia nera del Diavolo.
Da quando la squadra romagnola è salita in Serie A, infatti, il Milan ha perso quattro volte su sei, ha spesso subito il gioco frizzante e scintillante degli uomini di Di Francesco e, soprattutto, ha subito psicologicamente le conseguenze della batosta. Il tecnico del Sassuolo è spesso stato accostato ai rossoneri, anche nel recente passato, ma soprattutto è stato indigesto per tutti i suoi colleghi che sedevano sulla panchina del Milan. Si parte dalla prima sfida, quella del gennaio 2014, quella della fragorosa sconfitta per 4-3 con uno straordinario Domenico Berardi a firmare un sensazionale poker. Fu l’ultima di Massimiliano Allegri, esonerato il giorno dopo. Sempre nella stessa stagione, il Sassuolo (questa volta a San Siro) fu il capolinea dell’avventura di Clarence Seedorf che, nonostante la vittoria per 2-1 nell’ultima giornata di campionato, non riuscì a qualificare la squadra in Europa League.
This post was last modified on 1 Ottobre 2016 - 09:39