Aveva chiesto un paio di difensori centrali di livello, ed è arrivato solo Gustavo Gomez, giovane paraguaiano da plasmare per il difficile calcio italiano. Aveva chiesto un esterno d’attacco, ed è arrivato, o meglio è tornato dal prestito Suso. Aveva chiesto un regista di caratura internazionale, ne sono arrivati in tre, nessuno dei quali di ruolo fa il playmaker. Non si può certo dire che Vincenzo Montella abbia visto rispettate in pieno le sue indicazioni di mercato, ma del resto lui stesso probabilmente sapeva a cosa andava incontro quando ha accettato la panchina di un club che è nella fase più delicata della sua storia recente, di passaggio da un’era trentennale di vittorie ad una a fortissime tinte orientali.
La giornata di ieri, evidenzia Tuttosport, è stata una vera ” Babele di nomi”: tantissimi i profili accostati al Milan, soprattutto a centrocampo. Da Fabregas a Wilshere, da Ramsey a Rigoni, ma alla fine è arrivato Mati Fernandez, che Montella conosce bene e stima, ma che di certo non infiamma i cuori dei già delusi tifosi del Diavolo. Tuttavia, era in difesa l’urgenza più evidente, con Musacchio a lungo inseguito (proprio su espressa richiesta dell’Aeroplanino) e poi abbandonato per motivi economici. Il mister rossonero spera che l’assalto al centrale argentino possa riprendere a gennaio.
Gennaio, appunto, quando i soldi dei cinesi dovrebbero essere entrati nelle casse di Via Aldo Rossi, permettendo al futuro direttore sportivo scelto da Marco Fassone di condurre un mercato di ben altro spessore. Insomma, Vincenzo da Pomigliano d’Arco deve arrangiarsi almeno per i prossimi quattro mesi, conducendo il Milan con la rosa che ha a disposizione e facendo affidamento sulle sue idee e conoscenze tattiche.