Mati non basta. Il Milan è da insufficienza piena

L’agonia è finita. Si è chiuso con un colpo last minute – Mati Fernandez – il calciomercato estivo 2016 del Milan. Tre mesi complicati e chiacchierati, tra la trattativa per la cessione del club, i problemi di salute di Silvio Berlusconi e le difficoltà dell’a.d. a rinforzare la squadra. I rientri dai prestiti di Suso e Paletta più gli arrivi di Vangioni, Lapadula, Gomez, Sosa, Pasalic e appunto Mati: il Diavolo ha comprato e speso poco, cercando di mettere qualche toppa a una rosa bisognosa invece di un deciso e prepotente rafforzamento. L’ultima campagna acquisti dei trent’anni di gestione Berlusconi-Galliani si chiude con un inevitabile velo di tristezza e di malinconia: dei fasti, degli investimenti e dei milioni che furono ne è rimasto solo il ricordo. L’acquisto migliore dell’estate è probabilmente Vincenzo Montella, l’unico potenzialmente in grado di migliorare la situazione con il suo lavoro e le sue buone idee.

Pasalic acmilan_2

A centrocampo si attendevano le mosse più importanti di Galliani. I rossoneri, d’altronde, convivono da anni con un problema pesante: la mancanza di qualità, personalità e leadership in mezzo al campo. Neanche l’arrivo di un allenatore con una precisa filosofia calcistica – piedi buoni a volontà per un gioco offensivo, palleggiato e propositivo – ha cambiato le cose: le idee di inizio mercato come Zielinski, Badelj, Borja Valero e Kovacic non sono coincise con la concreta possibilità di investire cifre importanti sul mercato. Il bonifico cinese di 15 milioni ha permesso qualche operazione di contorno come Sosa, Pasalic e Mati Fernandez: un trio che alza il calibro del reparto, ma che non permette un salto di qualità. Anche perché è rimasta inascoltata la prima richiesta di Montella: un regista davanti alla difesa che potesse alternarsi, e magari nel tempo rimpiazzare, un Montolivo sempre più capro espiatorio dei tifosi.

Insomma: la fine del mercato, come da anni a questa parte, è caratterizzata nei milanisti da rabbia, delusione e rassegnazione. Sentimenti acuiti dal mercato portato avanti dalle avversarie: la Juventus è una macchina da guerra inarrivabile, il Napoli ha reinvestito bene i parecchi soldi presi da Higuain, l’Inter ha speso milioni importanti per calciatori giovani e talentuosi, la Roma ha puntellato una rosa già di buon livello. E il Milan resta sempre più indietro, debole e distaccato: il suo mercato non può che essere giudicato negativamente con una pesante insufficienza in pagella. La pazienza, oggi più che mai, dovrà essere fedele compagna dei tifosi rossoneri: da gennaio, con la discesa in campo dei cinesi, la musica cambierà radicalmente. Per ora mastichiamo filo spinato e sosteniamo Montella e i ragazzi a portare avanti un campionato perlomeno dignitoso. La ruota, al Milan, è già girata.

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