Milan col 4-4-2? Per Jack e Lapadula è un ritorno a casa

Inizia male, malissimo, l’avventura rossonera di Mati Fernandez. Un grave ko muscolare, rimediato stanotte in Nazionale, lo rende subito indisponibile per le prossime settimane: un rammarico enorme per il ragazzo, desideroso di mettersi alla prova in un top club come il Diavolo, ma soprattutto un problema in più per Montella. Il suo pupillo, arrivato come jolly per rimpolpare il centrocampo, è già fermo ai box. In casa Milan continua a piovere sul bagnato, perché contro l’Udinese sarà già una sorta di emergenza: squalificato Kucka, infortunati Bertolacci e Mati, non al meglio Poli, in fase di ambientamento sia Sosa sia Pasalic, la mediana rossonera – eccezion fatta il playmaker perché Montolivo è sicuro del posto – è in pieno divenire e senza certezze. Anche per questo, domenica, potrebbero esserci sorprese: accantonare il 4-3-3 e virare sul 4-4-2, modulo più funzionale e logico per gli uomini a disposizione. E Bonaventura, provato mezzala nel precampionato e nelle prime ufficiali contro Torino e Napoli, pronto a tornare da esterno sinistro.

bonaventura milan-roma (spaziomilan)

La collocazione migliore per Jack, d’altronde, è proprio questa: laterale mancino di centrocampo in una linea a quattro, come dimostrato nei mesi di Mihajlovic, oppure qualche metro più alto, nel tridente offensivo del 4-3-3. I due mesi di prove ed esperimenti a Milanello da interno non sono stati del tutto infruttiferi, ma il marchigiano rende meglio da esterno con licenza di accentrarsi sul piede preferito e creare pericolo dalla trequarti. La squalifica del numero 11 titolare – Niang, nonostante limiti caratteriali, sta dimostrando di meritare spazio – e i problemi in mediana potrebbero sparigliare le carte e rimettere Bonaventura nel ruolo prediletto. Lasciando campo, in avanti, all’attesissimo Gianluca Lapadula: che sia confermato il tridente o che ci sia il passaggio alle due punte, è l’ex Pescara in pole position per completare il reparto d’attacco.

O schierati nella propria posizione o – più o meno – fuori ruolo: Sir William e Bonaventura condividono lo stesso destino. Perché l’italo-peruviano, dell’esterno, ha poco: è sì un centravanti mobile, ma fa della famelicità nei sedici metri, delle abilità balistiche e del senso del gol le sue armi migliori. La sua straordinaria disponibilità al sacrificio in fase di non possesso lo rende un profilo spendibile anche sulla fascia, ma il capocannoniere della scorsa Serie B e acquisto più costoso dell’estate rossonera rischia di essere poco valorizzato. Montella è tra due fuochi: fare di necessità virtù, “imbrigliando” Jack da interno e adattando Lapadula ala, o scegliere un modulo inedito ma più congeniale ai giocatori? A Milan-Udinese l’ardua sentenza.

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