Il trasferimento di Mati Fernandez dal Milan alla Fiorentina è stato uno degli strascichi finali di un mercato molto teso e nel quale spesso si è andato allo sconto diretto tra procuratori, giocatori e società. La vicenda la conosciamo e proviamo a ricostruirla: la Fiorentina vuole liberarsi del cileno, ritenuto non più indispensabile nello scacchiere tattico di Paulo Sousa. Su di lui principalmente tre squadra: Atalanta, Cagliari e Milan, con gli orobici che però si defilano quasi subito.
Nel pomeriggio di ieri il Milan vira su altro obiettivi (Fabregas, Wilshere), spianando di fatto la strada verso la Sardegna. Eppure, intorno alle 19, Galliani telefona agli agenti del giocatore, chiedendo di aspettare un pò prima di firmare ed intorno alle 22 si consuma il ribaltone: Corvino e l’agente di Mati, Alejandro Santisteban, si recano a Casa Milan e mettono tutto nero su bianco: l’ex Villareal è un nuovo giocatore del Milan e torna alle dipendenze di Montella dopo gli anni alla Fiorentina.
Appena concretizzatasi l’ufficialità del trasferimento, il Cagliari esplode di rabbia verso i rossoneri, rei di avergli “scippato” un calciatore con cui era tutto fatto attraverso l’intermediazione di Pablo Cosentino, l’ex procuratore e vice-presidente del Catania condannato agli arresti domiciliari e radiato dalla FIGC per aver truccato alcune partite degli etnei. Come evidenzia La Gazzetta dello Sport, tuttavia, il Milan smentisce questa versione, affermando di aver trattato regolarmente con i procuratori del ragazzo e senza l’intervento di terze persone. Tra l’altro, secondo la Rosea, Adriano Galliani ed il presidente rossoblu Tommaso Giuliani si sarebbero chiariti già nella serata di ieri.