Marcello Lippi, che sta per tornare sulla panchina del Guangzhou, ai microfoni dell’edizione odierna del Corriere dello Sport, ha parlato dell’espansione del calcio in Cina.
Queste le sue dichiarazioni: “Se me l’aspettassi? No, sono sorpreso, tantissimo. Nei miei tre anni al Guangzhou avevo capito benissimo la loro voglia di crescere, di voler fare le cose per bene, ma in casa loro. Mi è già capitato di ricordare che, quando arrivai, Xu Jiayin, numero uno di Evergrande, mi chiese quanto ci volesse per arrivare al livello di Inter, Milan e Juventus. Io, quasi scherzando, gli risposi che ci sarebbe voluto un po’ di tempo. Milan e Inter di proprietà cinese? La verità è che alcuni colossi cinesi hanno risorse limitate e visioni imprenditoriali articolate. La parola d’ordine è diversificare. Prendiamo l’Evergrande: la squadra è solo un settore dei loro investimenti. Hanno migliaia di ettari a riso, in Mongolia, o a vino, in Sud Africa: hanno acquistato sorgenti d’acqua sulle Alpi. Adesso, la Cina ha scelto di investire anche nel calcio e lo sta facendo con la programmazione di cui sono capaci. Il processo è iniziato ormai da anni, coincisi con il mio arrivo in Cina. Si è iniziato a ragionare strutturalmente. Ogni club si è dotato di un settore giovanile: il calcio è entrato come sport da praticare nelle scuole. Nei primi tempi, io non mi stancavo di ripetere, al mio amico Jack Ma, quello di Alibaba, anche lui nell’azionariato del Guangzhou, che sarebbe stato inutile che continuassero a prendere grandi stranieri, pur disponendo di cinesi scarsi. Drogba, a Shangai, non è andato oltre l’undicesimo posto“.
E ancora: “La forza è il gruppo base dei cinesi: bisogna lavorare per formarla. Adesso, l’Academy del Guangzhou è forse la più grande al mondo, con novantatré campi di gioco e con tremila ragazzi iscritti, provenienti da tutto il Paese. Eppure, all’inizio, non c’era niente. Quando l’Evergrande, a inizio 2010, rilevò il club, appena retrocesso per uno scandalo scommesse, tutti i giovani erano stati svincolati. Adesso, il loro settore giovanile è all’avanguardia, grazie a un accordo con il Real Madrid, che ha inviato lì quindici allenatori, anche con funzione di istruttori per gli allenatori cinesi. Se i cinesi possano portare idee vincenti anche per Inter e Milan? Cosa sta accadendo, oggi, alle grandi squadre europee? Io vedo proprietà americane, arabe, russe e cinesi, che sono le più forti del mondo. Dunque, anche l’Italia deve prendere coscienza di questa trasformazione mondiale“.