AAA cercasi urgentemente un centrocampista. Non un classico centrocampista muscoli e corsa, ma uno che sappia far partire l’azione grazie a lanci filtranti, cambi di gioco e passaggi millimetrici. Insomma, al Milan serve un regista puro. O almeno questo era il cartello appeso da Montella a Milanello, non colto dalla società. Montolivo, dal 2012 faro della manovra rossonera, ha funzionato a intermittenza e non ha mai davvero convinto del tutto, alternando ottime prestazioni a numerose gare sottotono, l’ultima delle quali disputata al San Paolo contro il Napoli.
Nel 4-3-3 di Montella, tecnico abituato a vincere le partite a centrocampo, è richiesta una figura diversa rispetto all’attuale capitano milanista, esperto e di gran cuore, ma non adatto alla filosofia dell’Areoplanino. La prima gara contro il Torino ha evidenziato tutti i limiti di Montolivo, adatto a fare da “chioccia” ai due centrali, non altrettanto a tessere una manovra verticale e rapida. Quello che invece vorrebbe Montella. Con il Napoli la situazione è addirittura peggiorata, con Montolivo incapace di premiare i movimenti in profondità di Bacca o i tagli dell’accoppiata Niang-Suso. In un contesto simile il possesso palla rossonero diventa fine a sé stesso, senza sbocchi e addirittura prevedibile.
Eppure l’idea di Montella c’è, e sarebbe pure efficace se il Milan fosse dotato di giocatori in grado di concretizzarla sul campo. Intanto il mercato ha portato in dote Mati Fernandez mentre nei giorni scorsi il Diavolo ha ufficializzato l’arrivo in prestito di Mario Pasalic, giovane di cui tutti parlano abbastanza bene ma che solo in teoria sarebbe adatto a ricoprire il ruolo di Montolivo. Basterà sostituire l’ex Fiorentina con un croato di 21 anni per risolvere le lacune milaniste? Difficile dirlo a scatola chiusa.
Alla fine del calciomercato il ritornello resta il solito: manca un play in grado di dettare ritmo e disegnare gioco. A pensarci bene i rossoneri potrebbero avere già in casa la panacea di molti mali: Locatelli. Il ragazzo è aggregato alla Prima squadra, ma sarebbe rischioso caricare di pressioni un classe ’98 con pochissima esperienza a grandi livelli, a maggior ragione in un ruolo delicato come quello del regista. Sosa? Montella lo ha adattato regista in allenamento e domani lo vedremo all’opera in amichevole, ma sul Principito resta qualche riserva da sciogliere. La soluzione potrebbe essere più banale di quanto si pensi: Keisuke Honda.
Honda nasce trequartista ma nella sua avventura rossonera ha quasi ed esclusivamente giocato largo a destra. Nel modulo “fantasia” di Seedorf, nel 4-3-3 di Inzaghi, nel 4-4-2 di Mihajlovic, nella brevissima parentesi Brocchi e probabilmente continuerà ad agire sulla fascia anche con Montella. Il giapponese, che in quella posizione sempre ha reso ben al di sotto delle sue potenzialità, potrebbe essere abbassato a centrocampo, nella stessa mattonella ricoperta da Montolivo. Honda, che nella sua carriera ha già giocato mezzala, non avrebbe problemi ad impostare l’azione, grazie ad un piede educato e dedizione assoluta. Certo, a stagione ormai iniziata e senza aver sperimentato a sufficienza questa soluzione nel precampionato, difficilmente vedremo Montella puntare sul giapponese playmaker. Una soluzione alternativa però c’è, affascina e in futuro potrebbe anche esser presa sul serio: perché non “riciclarlo” regista davanti alla difesa?
Federico Giuliani
Twitter: @Fede0fede