La rifinitura dopo la rizollatura. Oltre a far rima fa bene anche alle gambe perché il terreno di San Siro aveva bisogno di un restyling, che si è concluso con successo in settimana. Ieri il Milan l’ha testato ed è arrivato l’okay. Il Meazza ha di nuovo un manto erboso in condizioni ottimali, necessità che si era resa indispensabile dopo i numerosi concerti estivi, racconta La Gazzetta dello Sport.
“Se a San Siro si giocasse solo pallone, non ci sarebbe mai bisogno di rizollare” racconta ai microfoni della rosea Giovanni Castelli, agronomo della Lega responsabile dei campi di A e B. Merito del campo misto, tecnicamente “un manto naturale rinforzato senza supporto, sul quale vengono impiantati in verticale dei fili sintetici, circa il 15% del totale“.
Un sistemato nato nel nord Europa e che ha fatto “svoltare” San Siro. Con il vecchio terreno naturale si poteva arrivare fino a 7/8 rizollature annue, ora ne basta una, ma solo perché la rendono necessaria i concerti. I lavori iniziati a luglio sono stati completati in settimana, con la posa dei fili sintetici. “In generale siamo molto soddisfatti della resa di San Siro – racconta Castelli -, e devo dire che abbiamo abituato molto bene i nostri due club. Il nostro compito è mantenere alti gli standard“.