Potrebbe essere paragonata all’acquisizione dell’Inter da parte di Erick Thohir quando a vendere era stata la famiglia Moratti. Una bella fetta di debito conferita da banche, nei veicoli a monte della catena, e un’altra porzione di «equity», cioè risorse proprie, da parte degli investitori. Così, secondo il nuovo aggiornamento dell’esperto Carlo Festa de Il Sole 24 Ore sul suo blog, sembra essere strutturata l’acquisizione del Milan da parte della cordata Sino-Europe.
Il risultato è che, teoricamente, in questo modo a Fininvest arrivano soldi degli investitori: insomma, il fatto che siano presi a prestito non risulta. Come vendere la casa, non sapendo che chi la compra si è fatto dare i soldi dalla propria banca. Per la holding di via Paleocapa non cambia nulla. Infatti a novembre, secondo indiscrezioni, dovrebbero arrivare i restanti 400 milioni promessi, dopo i 100 già pagati e ora custoditi in un conto a Unicredit. E il Milan dovrebbe passare di mano. Resta da capire quale parte dei 500 milioni siano risorse proprie e quanto siano debito con le banche cinesi per evitare che la struttura dell’operazione sia troppo in tensione finanziaria: anche perché la campagna di investimenti prevede ulteriori 350 milioni per rafforzare in tre anni il club rossonero oltre al riassetto dellelinee di credito in capo al Milan con le banche italiane (per altri 200 milioni).
Fino ad oggi gli unici investitori noti sono il misterioso uomo d’affari Yonghong Li, il fondo semistatale Haixia e una piccola azienda cinese, Yongda Group. Dovrebbero però unirsi altri investitori, anche se al momento nessun nome è noto. Quindi un’operazione «a leva» come spesso è successo ultimamente nel mondo del calcio: con la conseguenza che la quotazione in una Borsa asiatica diventa un traguardo quasi scontato, visto che le banche non potranno essere ripagate con i flussi generati dal Milan. Così la quota degli investitori mancanti sarà al momento coperta dalle banche cinesi, ma se entreranno ulteriori investitori si ridurrebbe la «leva».
Insomma, un’operazione finanziaria a tutti gli effetti quella sul club rossonero, volta dunque alla quotazione o forse alla cessione futura a un soggetto dalle spalle più grosse. All’Inter con Thohir è andata alla fine bene, visto che poi il club nerazzurro è finito a Suning. Per il Milan è ancora una scommessa tutta da verificare.