I cinesi pagano il mercato (dell’anno scorso)

DI RIENZO BANNER 2014Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.

E la caparra è in salvo. I cento milioni di euro che Fininvest attendeva con ansia da parte della Sino-Europe Sports sono arrivati. La società veicolo, che raggruppa a sua volta società, fondi e persone interessate ad investire sul Milan, ha pagato quanto previsto dal preliminare. In tanti si chiedono il perché non lo abbia fatto prima della chiusura del mercato, quando questi soldi sarebbero potuti servire per acquistare giocatori di più alto livello rispetto ai vari Sosa, Pasalic, Mati Fernandez e compagnia cantante. Ci sono due correnti di pensiero che possono insinuarsi e vale la pena sottolineare.

La prima riguarda strettamente i futuri proprietari del Milan. Quale senso può avere una tempistica fuori dalla chiusura del mercato se non si investe sulla squadra per tornare in Champions League? Calcare i palcoscenici della massima competizione europea significa assicurare al Milan nuova linfa finanziaria almeno fino a tutto il 2017, il primo anno della nuova proprietà. Se il Milan non dovesse conquistare un posto in Champions, i cinesi si accollerebbero due esercizi di bilancio senza introiti europei. E allora perché non mettere prima i soldi sul piatto? La risposta si collega alla seconda questione, legata a Fininvest.

Con il bonifico di ieri la proprietà attuale del Milan ha recuperato i soldi spesi l’anno scorso sul mercato per i vari Bacca, Luiz Adriano, Bertolacci e Romagnoli. Dodici mesi fa, infatti, Adriano Galliani andò in giro per l’Europa alla ricerca di giocatori di livello, forte dell’arrivo della caparra di Mr. Bee, mai entrata nelle casse di Fininvest che anticipò l’esborso. Poi l’affare saltò, ma il mercato chiuse comunque con un forte passivo. Tradotto: i cinesi della Sino-Europe Sports hanno pagato davvero il mercato. Dell’anno scorso.

Gestione cookie