“Costretto a lasciare il calcio per i troppi stranieri“. È questa la decisione che ha preso il giovane Filippo Cardelli (classe ’98) che detto addio alla Primavera della Lazio accusando, su Facebook, la società biancoceleste di aver tesserato troppi giocatori stranieri, riducendo di fatti lo spazio per i calciatori italiani come lui. Questo il lungo sfogo di Cardelli sul social network:
“Dopo 10 anni di sacrifici lascio il calcio. Ci tengo a chiarire che non ho avuto nessuna divergenza con l’allenatore (Andrea Bonatti, ndr) come è stato scritto, anzi il mister è sempre stato onesto con me. Lascio perché sinceramente questo non è più lo sport di cui mi sono innamorato da bambino. Non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera e essere circondato da stranieri, e non solo, essere trattato pure come una merda, dopo tutti i sacrifici che ho fatto. Finché si tratta di rinunciare agli studi, agli amici, alle ragazze, è tutto accettabile perché ho un sogno, e il mio sogno viene prima di tutto. Ma quando ti senti dire che dopo un crociato rotto non sei sicuro di avere le cure della società perché non hai il contratto, quando non puoi mangiare a Formello nei giorni di doppia seduta perché non hai il contratto, quando non puoi andare in palestra a migliorarti perché non hai il contratto, quando non ti pagano la visita medico agonistica perché non hai il contratto, ti cascano le palle e rimangono per terra. Ed ovviamente gli stranieri hanno il contratto e guadagnano anche tanto…
Non ho mai giocato a calcio per i soldi ma solo per la felicità di far parte di un gruppo di amici che lottano per un obiettivo comune, ho giocato a calcio per il desiderio di poter dire “cazzo ce l’ho fatta”, sono arrivato. La Serie A è piena di stranieri, il calcio degli italiani è morto, e sinceramente se devo essere trattato come uno straniero in patria preferisco andarmene.
This post was last modified on 6 Settembre 2016 - 13:56