La prima dichiarazione d’intenti risale a luglio 2009: “Basta vecchi, voglio un Milan di Under-23“, sentenziò l’allora Premier Berlusconi. Sette anni dopo magari Silvio non ha visto totalmente realizzato il suo progetto, ma la strada è quella giusta. Probabilmente più per necessità che per scelta, perché in tempi di povertà – cioè pochi soldi per il mercato – puntare sulla linea verde è la soluzione più logica e a portata di mano. Ma non è questo il punto, anzi i punti sono 3: i rossoneri, martedì a San Siro, hanno schierato dall’inizio cinque giocatori Under-23 (Donnarumma, Calabria, Romagnoli, Suso e Niang), sei in generale con l’ingresso nella ripresa di Locatelli e senza considerare l’appena 24enne De Sciglio; i rossoneri hanno vinto; e i ragazzi rossoneri hanno fatto molto bene.
Va chiarito il classico equivoco, lo fa La Gazzetta dello Sport: puntare sui giovani è affascinante, ma non basta per vincere lo scudetto né, probabilmente, per qualificarsi in Champions. Ma se la società riesce a mixare al meglio le nuove leve assieme ai giocatori d’esperienza, allora la ricetta sarà un successo. Al Diavolo esiste uno zoccolo duro di baby bravissimi: con gli innesti corretti, la base per ripartire c’è davvero. Con la Lazio l’età media è stata di 24 anni e 11 mesi: pensate, per trovare una partita con una media più bassa bisogna tornare indietro fino al maggio 2003, un Piacenza-Milan 4-2 in cui si arrivò a 23 anni e 5 mesi. Piccolo particolare: allora eravamo alla vigilia della finale di Manchester e Ancelotti sperimentò alla leggera (anche in quel caso ci furono cinque Under-23: Dalla Bona, Aubameyang, Matri, Piccolo e Stefani), a differenza di Montella che ha deciso di affidarsi proprio a loro in una gara importante. Invece l’età media in queste prime 5 giornate di campionato si ferma a 25 anni e 10 mesi. Ecco, qui il gap col passato è oceanico perché non accadeva dal 1985-86 (età media inferiore: 25 anni e 3 mesi), ai tempi di Liedholm. Una bella differenza rispetto all’eccessiva “vecchiaia” lamentata da ormai sempre, confermata dai numeri: 27 anni e 3 mesi la scorsa stagione, mai sotto i 29 fra il 2006 e il 2012 con un picco di anzianità di 30 anni e cinque mesi nel 2007-08. Se si può parlare di vera svolta lo scopriremo nei prossimi mercati, invernale ed estivo, però intanto ci si gode il momento, ci sono godono le promesse, diverse delle quali sono prodotti del settore giovanile.
This post was last modified on 22 Settembre 2016 - 16:44