E’ svolta in Casa Milan. Voluta? Dovuta? Poco importa, perchè la cosa essenziale che l’ultimo Milan di Silvio Berlusconi è ben diverso da quello che comprava campioni assoluti e “fatti e finiti” in giro per il Mondo. Ora a Milanello i campioni si cerca di farli crescere in casa propria, puntando alla costruzione di quel “Milan giovane ed italiano” tanto caro al Cavaliere da qualche anno a questa parte, da quando, insomma, i rubinetti di Arcore hanno cominciato a centellinare le uscite.
Domani al Franchi di Firenze, infatti, mister Vincenzo Montella manderà in campo ben sette italiani dal primo minuto, ma, afferma oggi Il Corriere dello Sport, il processo di “italianizzazione” del club rossonero è ben più radicato, come testimonia il fatto che metà della rosa (14 su 28) è tricolore, con un netto predominio nel reparto difensivo, ed un pò meno in quello avanzato dove c’è il solo Lapadula a parlare la lingua di Dante, col tridente titolare che è franco-spagnolo-colombiano.
A ciò va aggiunto, inoltre, che molti dei titolari sono giovani in rampa di lancio e dal futuro assicurato: il caso più lampante ovviamente quello di Gianluigi Donnarumma, classe ’99, alle cui spalle cresce addirittura un classe 2000, l’interessantissimo Alessandro Plizzari. Insomma, un contingente di giovani italiani dall’età media che continua a scendere per guardare al domani con molta più fiducia.