Lo scorso anno sembrava quello del trampolino di lancio, in realtà se ha salito un gradino è anche tanto. Davide Calabria, nell’era Mihajlovic, a dispetto delle premesse, ha avuto pochissimo spazio. La fiducia, a parole, c’era, il campo, però, lo ha visto quasi sempre dalla panchina. Solo 8 le presenze per lui, che ha tentato di sfruttare al meglio, ma senza continuità è dura esplodere, soprattutto per un giovane al suo primo grande palcoscenico.
In questa estate sembrava dovesse lasciare Milanello, chiuso dalla concorrenza di Abate, De Sciglio ed Antonelli, poi è rimasto, forse grazie alle rassicurazioni di Montella, che crede molto in lui. L’altro ieri, per Calabria, è stato tempo di esordio stagionale, dal primo minuto, visti i forfait di Antonelli e De Sciglio. La sua gara non è stata molto brillante, ma il ragazzo ha dovuto adattarsi a giocare in una zona del campo non sua (è più bravo sulla destra), contro un avversario molto ostico, che ha tentato incursioni per tutti i 90 minuti. Calabria si è spinto spesso in avanti, ma il suo lavoro è stato soprattutto quello “sporco“, che resta ai maghi delle statistiche e non agli occhi superficiali di chi osserva e basta. I numeri, infatti, dicono che il terzino ha toccato la bellezza di 88 palloni nel corso del match, 15 in più di ogni altro giocatore in campo.
Ripetiamo, può dare molto di più, e forse già dalla gara con la Samp ci si aspettava conferme più solide, ma prima di giudicare, aspettiamo. Sulle fasce si concentrano alcuni dei problemi più gravi del Milan, e la freschezza di Calabria può rappresentare un’alternativa valida. Probabile, inoltre, che il terzino classe ’96 venga schierato nuovamente martedì, nell’anticipo casalingo contro la Lazio, essendo ancora incerti i recuperi di De Sciglio e Antonelli.
Sì al turnover, sì ai giovani come lui, che hanno talento e hanno solo bisogno di qualcuno che gli dia la possibilità (e il tempo) di esprimerlo.