In un Milan definito “senza rabbia” dal suo mister Montella, risuona una noto molto più stonata degli altri. Un rumore distorto che fino a poco tempo prima era una delle poche note liete di questo Milan. Stiamo parlando di Giacomo Bonaventura. Per lui un inizio di stagione da raddrizzare a suon di prestazioni che devono necessariamente crescere di livello ed intensità.
Dopo i tanti elogi per la capacità di essere un giocatore duttile in uno schieramento molto mobile, le prestazioni delle prime tre giornate di campionato ci restituiscono un’immagine di Jack lontana da quello ammirato la stagione scorsa. Con l’Udinese, in particolare, è stato schierato nel ruolo di esterno offensivo a sinistra, potenzialmente il suo ruolo ideale; tuttavia, non è riuscito a creare quella superiorità numerica che invece gli viene bene con gli inserimenti tra le linee giocando da mezzala. Anche questa è un’indicazione che Montella non può sottovalutare. Il fatto di essere già alto, limita un Bonaventura già di per sé apparso in difficoltà fisica e mentale: molti i passaggi sbagliati, pochi i dribbling riusciti e ancora di più si è trovato spesso a rallentare la manovra offensiva quando un’accelerata o una verticalizzazione avrebbero creato più danno.
Non è certo una bocciatura per quello che resta uno dei migliori talenti in rosa, ma forse è un primo richiamo a non abbassarsi alla mediocrità del Milan degli ultimi tempi. Col rinnovo di contratto a cifre raddoppiate in arrivo, è facile pensare ad un adagiamento sugli allori, ma forse è solo l’inizio di campionato, il caldo e un adattamento a nuovi schemi ancora da apprendere del tutto. Ci si aspetta senza alcun dubbio un cambiamento, per riavere il Bonaventura di un anno fa.