A volte fa arrabbiare, perché sembra incaponirsi, pensare a sé stesso o peggio sparire dalla gara, ma in verità i suoi gol sono quasi sempre decisivi per la squadra. Bacca in rossonero ha realizzato 22 gol, segnando in 19 delle 42 presenze totali e solo in un caso, con la Roma a San Siro al termine dello scorso campionato, il sigillo del colombiano non è bastato per ottenere dei punti. La grande impressione scatta immediatamente.
Oggi La Gazzetta dello Sport parla con i numeri di Carlos, andato in rete già 4 volte – Torino, giocava dall’inizio, e Sampdoria, l’ingresso nella ripresa – nelle prime 4 giornate di campionato. In generale sono 7 gol nelle ultime sette partite: meglio di così, in Italia, non aveva mai fatto (il record precedente era sempre di 7 ma in 10 giornate). Dati abbastanza rari, scorrendo il passato recente del Diavolo: Honda, considerano il lasso di tempo 2011-2016, si fermò a 5 gol su 7, El Shaarawy 14 su 7, Balotelli 12 su 13. Ma il vero obiettivo, o meglio il vero (doppio) record sarebbe provare a superare Ibrahimovic, il quale nell’anno post-scudetto segnò prima 14 gol su 13 (dalla nona alla 20esima) e poi 13 in 12 (dalla 26esima alla 37esima).
Un giocatore simbolo, in questi casi imprescindibile. Spesso è riuscito a sbloccare i parziali sullo 0-0, dettaglio che aggiunge merito e importanza al bomber ex Siviglia. Anche Silvio Berlusconi è rimasto soddisfatto, condividendo gli elogi in una telefonata con Adriano Galliani dopo Marassi. E pensare che l’AD, per scovarlo, usò un metodo alquanto particolare: “Quello dell’Almanacco Panini – ammette a GaSport –, metodo infallibile. Lì sono scritti nero su bianco i gol degli attaccanti e accanto a Carlos ci sono sempre state medie gol ottime, da quando era in Belgio al Bruges, poi al Siviglia e oggi”.