I suoi numeri sono stellari, i migliori da quando è al Milan: 5 gol in 5 partite, a fronte degli otto complessivi della squadra. E potevano anche essere di più, se con la Lazio – a differenza del Torino, essendo il prescelto e in quell’occasione puntando alla prima tripletta in Serie A – non avesse gentilmente lasciato a Niang il rigore del 2-0.
Un gesto bello e significativo, agli occhi di Montella, anche se egoisticamente gli ha negato la possibilità di essere già alla pari di Icardi nella classifica capocannonieri. Sarà ancora più interessante, stasera, metterlo al cospetto della miglior difesa del campionato (solo 4 gol subiti, ma con una gara in meno). Uno capace di metterla dentro una volta ogni 74′ sfiderà Tatarusanu e soci, poco inclini ad aprire la propria porta ma costretti a prestare grande attenzione perché Carlos, dopo la panchina di Marassi, è tornato con una cattiveria e una fame che in rossonero non si era mai vista. Va in rete ogni due tiri (23 su 45) e da 8 giornate consecutive, quasi sempre al primo pallone che gli arriva in area. Un motivo in più per andare ancora in gol: nessuno, al Franchi, ha ancora segnato alla formazione di Sosa.
This post was last modified on 25 Settembre 2016 - 14:02