L’approdo in rossonero di Mario Pasalic, centrocampista di proprietà del Chelsea, potrebbe presto cambiare i piani tecnico-tattici di Vincenzo Montella. Nato a Magonza, il nove febbraio 1995, il nuovo innesto del club di Via Aldo Rossi è un giocatore dotato di un buon tasso tecnico, abile in fase di possesso palla, capace di impostare con intelligenza e precisione e di proteggere la sfera dal pressing degli avversari. Ma non finisce qui. La new entry rossonera presenta anche una corporatura imponente, tanto da poter contrastare, recuperare un buon numero di palloni e proteggere al meglio la retroguardia.
Ecco allora che, per caratteristiche, Pasalic potrebbe agire come centrocampista arretrato o come mezzala costruttrice e potrebbe abbinare il giusto mix di qualità e quantità. Il tutto a patto che non incappi in problemi fisici. Già, i problemi fisici. E’ questa l’incognita principale, riguardante il talento in possesso di passaporto croato, che ha trascorso le ultime due stagioni in prestito, prima all’Elche e poi al Monaco, e che, a seguito di fastidiosi problemi alla schiena, non disputa una partita ufficiale dal ventidue febbraio scorso.
A fare discutere è anche la formula d’acquisto del centrocampista dei Blues, che, anche nel caso in cui riuscisse a fare bene, a scendere in campo con regolarità e a imprimere la propria griffe sulla Serie A, potrebbe essere costretto a tornare alla base al termine dell’annata appena iniziata. Insomma, malgrado Pasalic disponga delle carte in regola per fare bene, dopo l’azzardo rappresentato da José Sosa (che potrebbe dare il via alla cessione in prestito di Manuel Locatelli e di José Mauri), il Milan avrebbe dovuto rinforzare la propria linea mediana con un giocatore già rodato, del tutto integro sotto l’aspetto fisico e in grado di garantire stabilità a lungo termine.