Coraggio, personalità, sicurezza e temperamento. Erano aspettative e richieste di Montella alla squadra, in conferenza alla vigilia del Napoli, qualità presenti e apprezzabili in buoni tratti della gara. Ma il problema, ancora una volta, è stata l’assenza completa di una via di mezzo: quando c’erano i rossoneri hanno dimostrato autorevolezza, quando non c’erano sono spariti dal campo.
Aspetto chiaramente mentale, analizza La Gazzetta dello Sport, su cui l’allenatore dovrà lavorare parecchio perché è la stessa problematica riscontrata nella tournée estiva. Il Diavolo ha come l’interruttore della luce dietro alla schiena e qualche avversario – vedi il Napoli – si diverte e si divertirà a giocarci come un bambino in salotto. La testa ancora non funziona bene e soprattutto non regge una gara per intero, lo testimoniano le due ingiustificabili espulsioni di Kucka e Niang (e l’epilogo con il Torino). In un momento decisivo, poi, dato che i padroni di casa avevano sì appena segnato il vantaggio (3-2), ma il gruppo dell’Aeroplanino arrivava da una doppia rimonta immediata – da 0-2 a 2-2 in pochissimi secondi – e poteva recuperare di nuovo; o almeno provarci seriamente, al posto di buttarsi via ingenuamente.
This post was last modified on 28 Agosto 2016 - 14:33